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Missili su Riyadh. La guerra in Yemen va sempre peggio…

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Nel silenzio più totale la sera  del 10 settembre, la capitale saudita di Riyadh è stata oggetto di un attacco missilistico e di droni da parte del movimento Ansar Allah (più noto come Houthi, gli sciiti yemeniti). Il missile yemenita e le forze aeree ribelli, fedeli al governo Houthi, hanno annunciato di aver colpito un “obiettivo di alto valore” a Riyadh con un missile balistico Zulfiqar e tre droni suicidi Samad-3.

Gli attacchi sono una risposta all’escalation permanente del nemico e al suo continuo blocco contro il nostro paese“, ha dichiarato il Brig. Il generale Yahya Sari, portavoce delle forze armate del governo Houthi, ha promesso ulteriori attacchi all’Arabia Saudita se il Regno “continuerà la sua aggressione e assedio” allo Yemen.

Gli Houthi hanno svelato il drone da combattimento Samad-3, che può anche essere usato come arma suicida , nel 2019. A quel tempo dichiararono una portata fino a 1.500 km. Per quanto riguarda il missile balistico Zulfiqar, è uno di una variante di missili balistici da crociera ampiamente utilizzati dagli Houthi contro obiettivi affiliati ai sauditi. Tutte armi costruite con l’aiuto materiale e progettuale degli iraniani, i grandi sponsor degli indipedentisti yemeniti.

Commentando l’attacco del 10 settembre, un portavoce della coalizione guidata dai sauditi ha affermato che le forze Houthi hanno lanciato missili e droni contro obiettivi civili in Arabia Saudita, senza fornire ulteriori dettagli.

Ogni attacco Houthi su un obiettivo all’interno dell’Arabia Saudita è un duro colpo per il Regno. Anche senza la guerra quasi persa nello Yemen, l’Arabia Saudita sta attraversando una crisi economica e politica e questo porta le autorità a perfino negare che sia avvenuto qualsiasi tipo di attacco… Si è però saputo che alcuni giorni fa ci sono stati degli attacchi all’aeroporto internazionale di Abha, nel sud est del paese.

Nel frattempo i soldati sauditi stanno cedendo terreno in Yemen, rendendo tangibile sempre più la loro inadeguatezza nei confronti dei combattenti Houthi.  Una situazione problematica che si unisce ad una crisi economica del Regno, causta dal crollo del prezzo del petrolio, che è sempre più aggressiva.


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