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Difesa

Pentagono costretto ad ammettere: missile iraniano ha colpito base USA in Qatar

Il Pentagono conferma che un missile iraniano ha colpito la base di Al Udeid in Qatar. Scopri perché il sistema Patriot ha fallito e le implicazioni di questo attacco, inizialmente negato dagli USA.

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Venti giorni dopo che l’Iran ha riferito che un missile balistico ha colpito la base aerea statunitense di Al Udeid in Qatar, il Pentagono è stato costretto a confermare l’incidente, riconoscendo che un sistema di difesa missilistica Patriot non è riuscito a intercettare la minaccia balistica in arrivo.

“Un missile balistico iraniano ha colpito la base aerea di Al Udeid il 23 giugno, mentre i restanti missili sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea statunitensi e qatarioti”, ha dichiarato il portavoce capo del Pentagono Sean Parnell, sottolineando che il preavviso dell’attacco da parte dell’Iran ha garantito che non ci fossero vittime.

L’affermazione di Parnell è supportata da un’immagine satellitare Sentinel-2, che conferma l’attacco con un segno nero alle coordinate 25.116211, 51.331512 [posizione della base]. Ciò indica che il sistema di difesa aerea Patriot degli Stati Uniti, schierato nel raggio d’azione della base, ha fallito almeno una volta durante l’attacco nell’intercettare un missile balistico iraniano.

 

Il 23 giugno 2025 l’Iran ha lanciato un attacco missilistico contro la base aerea di Al Udeid in Qatar, in rappresaglia agli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. L’attacco, parte di un’operazione denominata dall’Iran “Messaggero della vittoria”, è stato effettuato con preavviso al Qatar e agli Stati Uniti; la maggior parte dei missili è stata intercettata, ma uno ha raggiunto il bersaglio senza causare vittime.

Le prime reazioni degli Stati Uniti e del Qatar hanno sottolineato il successo della difesa, con dichiarazioni ufficiali che affermavano che tutti i missili erano stati intercettati e che non si erano verificati danni significativi o vittime. Il presidente Trump ha descritto l’attacco come “debole” e ha osservato che un missile era stato “mancato” perché non rappresentava una minaccia, mentre il ministero della Difesa del Qatar ha assicurato che la base rimaneva pienamente operativa.

Questa retorica riflette un approccio comune negli incidenti militari, in cui i primi rapporti minimizzano o negano i danni per mantenere la fiducia nei sistemi di difesa e prevenire speculazioni sulle vulnerabilità.

Una tattica simile è stata osservata durante l’attacco iraniano del 2020 alla base di Al Asad, quando le prime dichiarazioni di assenza di vittime sono state successivamente riviste per riconoscere la presenza di feriti. Nel caso di Al Udeid, le immagini satellitari pubblicate da Iran International il 10 luglio 2025 hanno rivelato che un radome era stato completamente distrutto, costringendo il Pentagono ad ammettere l’11 luglio che un missile aveva colpito la base, causando danni minimi alle attrezzature.

Questo ritardo nel riconoscimento evidenzia la pratica di nascondere inizialmente le informazioni fino a quando prove inconfutabili, come le immagini satellitari, non rendono necessaria una conferma pubblica.

Ciononostante, il successo dei sistemi Patriot nell’intercettare la maggior parte dei missili sottolinea la loro efficacia, anche se non l’infallibilità, in particolare in attacchi complessi, alimentando il dibattito sulle sfide che devono affrontare i moderni sistemi di difesa aerea.

La mancanza di prove specifiche che spieghino perché il missile balistico iraniano abbia eluso gli intercettori Patriot e colpito il radome della base aerea di Al Udeid suggerisce che il successo dell’attacco possa derivare da una combinazione di sorpresa tattica e potenziali limitazioni del sistema MIM-104 Patriot.

Il Radome prima che fosse colpito

L’Iran, probabilmente utilizzando un missile balistico avanzato con tecnologia di elusione radar o manovrabilità, potrebbe aver scelto una traiettoria o un tempismo che ha complicato l’intercettazione. Se il missile faceva parte di una salva coordinata, il sistema Patriot potrebbe essere stato sopraffatto da più bersagli, consentendo a un missile di sfuggire.

Inoltre, il preavviso dell’Iran, sebbene diplomatico, potrebbe essere stato utilizzato per distrarre, riducendo il tempo di reazione della difesa.

Un’altra causa probabile potrebbe riguardare problemi operativi o tecnici del sistema Patriot o il coordinamento tra le forze statunitensi e quelle del Qatar. Nonostante la sua elevata efficacia, il Patriot non è infallibile, in particolare contro i missili moderni con traiettorie basse o contromisure radar.

È anche possibile che ci sia stata una temporanea lacuna nella copertura radar o un errore del software di tracciamento, consentendo al missile di raggiungere il suo obiettivo. Al Udeid, una struttura chiave, è ben protetta, ma la complessità dell’attacco, potenzialmente combinata con interferenze elettroniche, potrebbe aver esposto una vulnerabilità. Questi fattori, sebbene ipotetici, evidenziano le sfide della difesa aerea in conflitti in escalation.

Comunque gli USA hanno prima negato e poi minimizzato il danno, evitando un’escalation che eventuali perdite umane avrebbero sicuramente causato. 


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