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Ministro delle finanze tedesco: dobbiamo permettere di estrarre il gas con il fracking
Tra la guerra della Russia contro l’Ucraina e la crisi energetica europea, il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner chiede la revoca del divieto di fracking, citando gli alti prezzi che il Paese sta pagando per il gas naturale liquefatto (GNL). Il fracking è stato vietato in Germania nel 2017.
Parlando al quotidiano tedesco Bild am Sonntag, Lindner ha affermato che la Germania dovrebbe revocare il divieto di fracking e “poi gli investitori privati potranno decidere se l’estrazione è economica”.
“Rispetto al gas proveniente da altre regioni del mondo, mi aspetto vantaggi competitivi”. Ha detto Lindner.
Con la sua richiesta di consentire il fracking, Lindner rompe i ranghi con il cancelliere tedesco Olaf Scholz dei socialdemocratici e con il ministro dell’Economia Robert Habeck dei Verdi, entrambi partner di coalizione.
La Germania ha rifiutato il fracking non solo per problemi ambientali. Il mese scorso, Scholz ha osservato che il fracking sarebbe un’impresa costosa e dispendiosa che richiederebbe troppo tempo per iniziare la produzione. Quando la produzione sarà fattibile, ha osservato Scholz, la domanda di gas naturale sarà diminuita. In realtà negli USA si attivano pozzi in fracking in nove mesi.
Il cancelliere tedesco ha osservato che non c’è alcun sostegno allo sfruttamento delle riserve di gas naturale attraverso il fracking nel Paese. “Se ci si avvicina, svanisce nel nulla”, ha dichiarato a dicembre secondo i media tedeschi. È opinione diffusa che la Germania, a causa della sua densa popolazione, non sia adatta al fracking, mentre le complessità tecnologiche lo renderebbero irrilevante per l’attuale crisi energetica. In realtà questa affermazione ha molto del preconcetto, in quanto comunque, teoricamente, il paese ha una struttura geologica adeguata.
Invece, la Germania sta costruendo infrastrutture per il GNL a rotta di collo per aumentare la sua capacità di accogliere il gas naturale americano fratturato.
Alla fine del 2022, la Germania era riuscita a ridurre la sua dipendenza dal gas russo al 20% dal 55% dell’anno precedente, secondo i dati di Bloomberg. Il primo nuovo terminale galleggiante di importazione di GNL del Paese è stato inaugurato a metà dicembre sulla costa del Mare del Nord, e altri terminali sono in programma.
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