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Microchip: grande azienda cinese si vendica delle sanzioni e allontana tutti i dipendenti statunitensi

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Naura Technology Group, il principale produttore cinese di apparecchiature per semiconduttori, ha comunicato ai suoi dipendenti americani in Cina di non partecipare più allo sviluppo di componenti e macchinari per rispettare le restrizioni imposte da Washington sul coinvolgimento di cittadini statunitensi in strutture chiave della Cina continentale.

In una nota interna, l’azienda di Pechino ha chiesto ai suoi ingegneri americani di smettere di lavorare a progetti di ricerca e sviluppo con effetto immediato. Praticamente li ha messi a riposo.
L’avviso è stato emesso dopo che il regolamento del Bureau of Industry and Security degli Stati Uniti ha limitato la “capacità di persone statunitensi di sostenere lo sviluppo o la produzione” di chip in alcuni impianti di produzione di semiconduttori situati in Cina senza una licenza.
Naura Technology, quotata a Shenzhen, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento giovedì mattina.

L’ultima restrizione al coinvolgimento dei cittadini statunitensi nello sviluppo di chip in Cina fa parte di un’ampia regolamentazione varata da Washington, che comprende severi ed estesi controlli sulle esportazioni, per rallentare l’industria cinese dei semiconduttori.
I fornitori statunitensi di apparecchiature per chip stanno ritirando il loro personale americano dalle strutture cinesi, compreso il principale produttore di chip di memoria del Paese, Yangtze Memory Technologies, ha riferito il Wall Street Journal, citando alcune fonti.
All’inizio della settimana, Naura ha dichiarato in un documento di borsa che la sua filiale, Beijing Naura Magnetoelectric Technology, era nell’elenco non verificato del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
Naura ha minimizzato l’azione degli Stati Uniti affermando che la sua filiale rappresenta solo lo 0,5% del suo fatturato annuale totale. Il prezzo delle sue azioni ha perso il 20% questa settimana.
La decisione di Washington di includere nelle sanzioni commerciali contro la Cina anche persone o individui statunitensi ha segnato un’escalation rispetto alle misure precedenti, che riguardavano solo beni e tecnologie, e sta inviando onde d’urto nell’industria cinese dei semiconduttori, dove molti imprenditori, dirigenti e scienziati sono cittadini statunitensi.

Il problema delle  sanzioni di Washington sull’high tech è che vengono a escludere gli ingegneri americani, dallo studio e dalla collaborazione con le loro controparti cinesi in Cina. Quindi ora le aziende USA sanno ancora meno di quanto accada ad oriente. Non proprio un passo avanti.


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