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Michetti: I ristoratori sono la nuova classe operaia e bisogna tutelarne la dignità

I lavoratori autonomi sono i nuovi proletari, meritano aiuto e tutela

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Le manifestazioni in piazza Montecitorio e in diverse altre piazze italiane hanno scioccato alcuni benpensanti: a come, i lavoratori autonomi, i ristoratori in particolare, osano ribellarsi! Come è possibile che questo succeda! Loro devono solo lavorare, pagare le tasse, subire le oppressioni di qualsiasi autorità pubblica e tacere!. Invece le manifestazioni hanno mostrato che qualsiasi uomo, spinto all’esasperazione, può esplodere.

Le ragioni di chi non sa più come mettere il piatto in tavola, visti anche i ristori insufficienti (l’Italia è fanalino di coda in Europa) non solo non sembrano essere prioritarie per gli amministratori, ma non sono neppure capite appieno da tutti, in particolare da chi – per sua fortuna – può ancora contare su uno stipendio fisso. Eppure queste persone sono come gli operai degli anni cinquanta e sessanta che, senza aiuti, senza garanzie, lottavano per i propri diritti. Abbiamo cancellato ogni diritto di una classe di lavoratori, facendoli tornare alla prima metà del XX secolo, il tutto per un mix di paura pandemica e di pregiudizio contro il lavoro autonomo. Il professor Enrico Michetti presenta bene la loro situazione a RadioRadio, il nuovo proletariato che non ha ancora neppure espresso a pieno la propria rabbia. Non sono anch’essi uomini, dotati di dignità? Devono essere sottoposti il primo Speranza di passaggio? 

Buon ascolto

 


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