Finanza
Michael Burry, il “Big Short”, attacca la bolla AI: short pesanti su Nvidia e Palantir
Michael Burry (“Big Short”) punta al crollo dell’AI: scommessa da 1 miliardo contro Nvidia e Palantir. Ma il suo tempismo è notoriamente pessimo.

Michael Burry, l’investitore reso celebre dal film “The Big Short” per aver intuito e cavalcato lo scoppio della bolla dei mutui subprime nel 2008, è tornato a far parlare di sé. E, come da tradizione, non porta buone notizie per i mercati. Non è un caso che lui stesso ami definirsi una “Cassandra”, un profeta di sventure (finanziarie) spesso inascoltato.
Dopo le sue consuete sparizioni e riapparizioni su X (ex Twitter), Burry aveva lanciato un messaggio criptico: “A volte, vediamo le bolle. A volte, c’è qualcosa da fare al riguardo. A volte, l’unica mossa vincente è non giocare“. Una citazione da War Games.
A quanto pare, questa volta ha deciso che c’è “qualcosa da fare”. Il suo fondo, Scion Asset Management, ha pubblicato in anticipo il suo report 13F, che documenta le posizioni detenute al 30 settembre 2025. La sorpresa è notevole: l’80% del valore nozionale del suo portafoglio è investito in una scommessa diretta contro la bolla dell’Intelligenza Artificiale.
Sometimes, we see bubbles.
Sometimes, there is something to do about it.
Sometimes, the only winning move is not to play. pic.twitter.com/xNBSvjGgvs— Cassandra Unchained (@michaeljburry) October 31, 2025
Le nuove posizioni di Burry
Il modulo 13F, documento pubblico depositato alla SEC, mostra un portafoglio diviso a metà. Una parte “noiosa”, con posizioni tradizionali su aziende come Bruker, Lulumoon o Molina Healthcare, titoli che, fra l’altro, non stanno assicurando ritorni particolarmente brillanti. E una parte “interessante”, composta interamente da opzioni.
Burry sta puntando pesantemente al ribasso (short) sui due titoli che più di ogni altro definiscono l’attuale euforia per l’AI:
- Palantir (PLTR): Detiene opzioni Put per un valore nozionale (l’equivalente in azioni sottostanti) di 912 milioni di dollari.
 - Nvidia (NVDA): Detiene opzioni Put per un valore nozionale di 186 milioni di dollari.
 
In sintesi, Burry sta usando le opzioni per scommettere che i prezzi di questi due colossi crolleranno, le sta “Shortando” vendendo allo scoperto. La sua tesi, già accennata in passato, è che l’attuale corsa all’AI assomigli molto alla bolla dot-com dei primi anni 2000, quando un eccesso di spesa in infrastrutture (allora la fibra ottica) portò a un crollo catastrofico del settore.
Infatti in un altro Post social ha messo in evidenza due grafici molto interessanti. Il primo mostra il livello di investimenti nel settore attuale, confrontato con quello della Bolla Dot.Com del 2000:
Quindi un dato trscurato: la crescita della domanda di servizi cloud computin è molto inferiore nel triennio 2023-25 rispetto 2018-22. Quindi, nonostante il boom della AI , lo sviluppo del settore Datacenter si sta normalizzando.
Calma e gesso: il problema del “timing”
Prima di vendere tutto e correre a comprare oro (o scatolette di tonno), è fondamentale contestualizzare le mosse di Burry. Sebbene sia famoso per aver previsto il 2008, è altrettanto noto per il suo timing non sempre impeccabile.
Ci sono due importanti avvertimenti da considerare:
- L’errore del 2023: A gennaio 2023, Burry lanciò un tweet monosillabico e perentorio: “Sell” (Vendete). Da quel preciso momento, il mercato azionario (S&P 500) è salito di circa il 69%. Una delle peggiori chiamate di mercato degli ultimi anni.
 - L’anticipo sul 2008: Anche sulla bolla immobiliare, Burry fu profetico ma drammaticamente in anticipo. Iniziò a scommettere contro i mutui (usando i CDS) nel 2005, ma la bolla scoppiò solo due anni dopo. In quel lasso di tempo, il costo per mantenere aperte le sue posizioni (il carry cost) fu enorme e portò il suo fondo quasi alla rovina prima di generare profitti stratosferici.
 
Inoltre, c’è un problema contingente: le posizioni del 13F sono datate 30 settembre. Da quella data, sia Nvidia che Palantir hanno continuato a salire in borsa. Questo significa che, a meno che Burry non abbia già liquidato queste opzioni, al momento sta registrando perdite significative sulla sua scommessa.
Resta da vedere se questa sia un’altra chiamata prematura o errata in stile 2023, o se la sua “Cassandra” interiore abbia fiutato, ancora una volta, l’inizio della fine di una bolla. Ricordiamo quello che disse Keynes: il mercato può restare irrazionale più di quanto tu possa restare liquido.
Domande e risposte
Cosa significa esattamente che Burry ha acquistato opzioni “Put”?
Acquistare un’opzione Put è una strategia finanziaria che permette di scommettere sul ribasso di un titolo. In pratica, Burry ha pagato un “premio” (un costo) per ottenere il diritto, ma non l’obbligo, di vendere azioni Nvidia e Palantir a un prezzo prestabilito (strike) entro una certa data di scadenza. Se il prezzo reale delle azioni crollerà sotto quel prezzo strike, Burry guadagnerà dalla differenza. I valori nozionali (912 e 186 milioni) non sono il capitale speso, ma il valore teorico delle azioni che controlla con queste opzioni, il cui costo reale (premio) è molto inferiore.
Perché Burry è così convinto che l’Intelligenza Artificiale sia una bolla?
Burry ritiene che le valutazioni stratosferiche raggiunte da aziende come Nvidia siano scollegate dai fondamentali economici reali. Vede un parallelismo con la bolla dot-com: allora tutti investivano in fibra ottica pensando che la domanda di banda fosse infinita, ma l’offerta superò di gran lunga la domanda reale, portando al fallimento di molte aziende. Oggi, teme che stia accadendo lo stesso con l’hardware e i software per l’AI. Ritiene che le aspettative di profitto siano eccessive e che, una volta che il mercato se ne renderà conto, i prezzi crolleranno.
Visto che Burry ha scommesso sul crollo, significa che il mercato è vicino al top?
Impossibile dirlo, e il passato di Burry suggerisce cautela. È famoso per essere in anticipo. Nel 2005 aveva ragione sulla bolla immobiliare, ma chi lo avesse seguito subito avrebbe perso soldi per due anni prima che la bolla scoppiasse. Nel 2023, la sua previsione di crollo si è rivelata completamente sbagliata, precedendo un rialzo massiccio. Il fatto che le sue attuali posizioni siano già in perdita (essendo datate 30 settembre) indica che, per ora, il mercato non gli sta dando ragione. Potrebbe avere ragione sul lungo termine, ma essere in anticipo di mesi o anni.











You must be logged in to post a comment Login