Attualità
Messico, svolta energetica con il fracking: cosa cambia per Pemex
Il governo messicano, sotto la nuova presidenza, riattiva i piani per lo sfruttamento del gas di scisto tramite fracking, invertendo la politica del passato e aprendo un nuovo capitolo per la compagnia statale Pemex e l’indipendenza energetica.

Con un’importante inversione di rotta nella politica energetica, il Messico ha presentato un piano decennale per invertire il declino pluriennale della produzione di petrolio e gas sfruttando risorse più non convenzionali attraverso il fracking.
Petroleos Mexicanos, o Pemex, la società energetica più indebitata al mondo, ha registrato un calo della produzione negli ultimi anni a causa dell’esaurimento dei vecchi giacimenti convenzionali in acque poco profonde.
Ora il governo e il gigante energetico controllato dallo Stato vogliono rilanciare la produzione attraverso il fracking, secondo quanto riportato da Reuters, citando il piano di rilancio.
Alla fine del 2010, l’allora presidente Enrique Peña Nieto ha cercato di aprire i bacini di scisto, compreso il bacino di Burgos, un bacino ricco di scisto nel nord-est del Messico, per l’esplorazione e lo sviluppo di gas naturale da parte di aziende private.
Tuttavia, il successore di Peña Nieto, Andrés Manuel López Obrador, ha annullato i contratti. L’ex presidente López Obrador ha escluso il fracking durante il suo mandato tra il 2018 e il 2024.
Ma la sua successora e allieva, l’attuale presidente Claudia Sheinbaum, ha accettato di dare il via libera all’aumento del fracking, nonostante la promessa fatta durante la campagna elettorale dello scorso anno di non consentirlo.
“Sfrutteremo tutto il potenziale geologico che abbiamo”, ha dichiarato Victor Rodriguez, amministratore delegato di Pemex, durante la presentazione del piano, secondo quanto riportato da Reuters.
Pemex ha effettuato attività di fracking in giacimenti onshore vicino alla costa del Golfo del Messico, ma non riporta separatamente la produzione di scisto e non è chiaro quanto il fracking abbia contribuito alla produzione. È chiaro che la maggior parte della produzione di petrolio e gas proviene da risorse convenzionali in vecchie piattaforme offshore in acque poco profonde.
Il costante calo della produzione di Pemex e le tensioni commerciali e tariffarie con gli Stati Uniti hanno apparentemente spinto il Messico ad espandere il fracking nazionale nel tentativo di ridurre la sua elevata dipendenza dalle importazioni di gas naturale dagli Stati Uniti.
Negli ultimi dieci anni, le importazioni messicane di gas naturale dagli Stati Uniti, principalmente tramite gasdotti, sono aumentate grazie alla costruzione di nuovi gasdotti tra i due paesi.
Il Messico dispone di risorse di gas di scisto tecnicamente recuperabili stimate in 545 Tcf, le seste più grandi al mondo, secondo i dati del governo statunitense.
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