Attualità
MESSICO: LA TATTICA DI TRUMP INIZIA A FUNZIONARE
La minaccia di Trump di applicare un dazio crescente del 5% ogni mese sulle importazioni dal Messico sta avendo un certo successo, anche se non ancora sufficiente a bloccare l’applicazione dei dazi stessi. Trump probabilmente non aveva altra scelta per limitare il flusso migratorio che era atteso nell’ordine di un milione, numero enorme, che non poteva non portare a forte reazioni.
Solo nel mese di maggio sono 133 mila gli arresti alla frontiera con il Messico, e senza un appoggio diretto dal vicino meridionale non si può ottenere nulla.
La pressione causata dalle tariffe commerciali ha reso il vicino molto attento ed attivo sul problema, con delle mosse che vanno nella direzione della soddisfazione delle richieste americane.
- i conti bancari di 26 persone sospettate di sostenere ed approfittare dalle “”Carovane dei migranti” sono stati bloccati;
- 6000 poliziotti sono stati spostati al confine sud per respingere e contenere il flusso dei migranti di cui 400 sono stati fermati. Il Messico è giunto addirittura a creare una forza di polizia militare nuova, la Guardia Nazionale, con la finalità di controllare le frontiere, in questo momento soprattutto al sud, nel Chiapas.
Insomma c’è un serio sforzo delle autorità messicane peer compiacere le richieste di Trump e, anche se i coloqui non hanno ancora portato ad un accordo, non è impossibile che lo portino in tempi brevi. Il vicepresidente Pence ha dato per probabile l’introduzione dei dazi a partir da Lunedì, ma è anche possibile che si tratti di un’ulteriore pressione per poter giungere ad un accordo in tempi brevissimi. Del resto se i dazi potrebbero portare ad un fiammata inflattiva negli USA, nello stesso tempo sarebbero disastrosi peer quella messicana, il cui Peso è ballerino a seconda delle notizie del giorno sulle trattative.
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