Attualità
MES: lunedì Gualtieri darà il via, fra le incredibili pressioni dei Francesi. L’Unione Bancaria ora? Un frutto avvelenato
Il MES è come il Freddie Kruger, il cattivo di Nightmare on Helm Street: alla fine di ogni film veniva ucciso dai buoni per tornare all’episodio successivo, più cattivo e potente. Allo stesso modo, nonostante i ripetuti stop i ripetuti contrordini dal parlamento pare che il MES sia tornato sia nella sua versione sanitaria, light, sia in quella “Pesante”, come riforma del MES nel suo complesso e introduzione del Backstop per il sistema bancario.
Sul MES sanitario abbiamo già detto di tutto e di più. Breve riassunto:
- per utilizzar il MES bisogna fare delle spese sanitarie legate al COVID-19. L’entità delle spese, già coperte comunque dal debito, non sono t ali da giustificare il suo utilizzo;
- perchè utilizzarlo quando i BTP sono sicuri negli interessi ed ora a costo zero?
- perchè utilizzare un prestito non rinnovabile, quindi da rimborsare a termine, invece che uno rinnovabile ad libitum?
per questi motivi NESSUN PAESE EUROPEO ha utilizzato il MES, ma ora il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire vorrebbe che l’Italia ne usufruisse. Perchè ora? Perchè Bruno le Maire non impara a farsi un bel po’ di fatti suoi?
Perchè , probabilmente , vuole distrarre la pubblica opinione ed i pentastellati dalla vera partita che si giocherà all’Eurogruppo di lunedì 30: infatti in quell’occasione si parlerà della riforma del MES serio, quella procedura che, inziata in segreto con Tria, è andata avanti indefessa nonostante i voti contrari del Parlamento ed il fatto che il governo non ha , quasi sicuramente, la maggioranza. Comunque, da notizie di stampa, Gualtieri si prepara ad approvarlo, anche se la sua maggioranza è spaccata. Perchè? Serve forse all’Italia per salvare il debito pubblico italiano? Se leggiamo le modifiche proposta al trattato diremmo subito di NO, in modo secco. Facciamo un esempio pratico:
2 Criteri di ammissibilità a una linea di credito condizionale precauzionale
L’accesso a una linea di credito condizionale precauzionale è basato sui criteri di
ammissibilità ed è limitato ai membri del MES che presentano una situazione
economica e finanziaria fondamentalmente solida e un debito pubblico sostenibile. Di
norma, i membri del MES devono rispettare i parametri quantitativi e le condizioni
qualitative relative alla sorveglianza dell’UE. È effettuata una valutazione per stabilire
se il membro del MES potenzialmente beneficiario si qualifichi per una linea di credito
condizionale precauzionale, sulla base dei criteri seguenti:
a) rispetto dei parametri quantitativi di bilancio. Il membro del MES non è
sottoposto a procedura per disavanzi eccessivi e nei due anni precedenti la
domanda di assistenza finanziaria precauzionale rispetta i tre parametri seguenti:
i) disavanzo pubblico non superiore al 3 % del PIL;
ii) saldo strutturale delle amministrazioni pubbliche pari o superiore al
parametro di riferimento minimo specifico al paese*
;iii) parametro di riferimento del debito pari a un rapporto debito pubblico/PIL
inferiore al 60 % o a una riduzione del differenziale rispetto al 60 % nei due
anni precedenti a un tasso medio di un ventesimo l’anno;
b) assenza di squilibri eccessivi. La sorveglianza dell’UE non rileva squilibri
eccessivi nella situazione del membro del MES;
c) riscontri storici di accesso ai mercati internazionali dei capitali, ove pertinente, a
condizioni ragionevoli;
d) posizione sull’estero sostenibile; e
e) assenza nel settore finanziario di gravi vulnerabilità che mettano a rischio la
stabilità finanziaria del membro del MES.
Quindi uno stato sovrano per poter utilizzare il MES per ilò proprio debito sovrano:
- o non ne ha bisogno, con un debito/PIL inferiore al 60%;
- oppure fa default fino a ridurre il debito al 60%.
Facendo l’esempio dell’Italia dovrebbe cancellare un debito pari al 90% del PIL !!!! Più o m eno una cosettina come 1500 miliardi. A quel punto la misura proposta di cancellazione del debito dell BCE è una passeggiata.
Non fatevi ingannare. Chi vuole la riforma del MES non sono tanto gli stati, soprattutto mediterranei, che ne st anno lontani come dalla morte, ma dalle banche Franco tedesche: infatti il sistema bancario di que sti paesi è incredibilmente fragile dietro l’apparente robustezza, quindi hanno bisogno del “SRF” il “Fondo di risoluzione unico” comandato dal “SRB” il consiglio unico di risoluzione, per evitar e un grande , enorme, crack bancario. però prima vogliono essere sicuri di non avere dei problemi dagli altri contraenti, cioè dai paesi mediterranei. All’SFR si accompagnerebbe alche il Backstop del MES per 55 miliardi. Come nota il Financial Times:
Accanto a questo c’è l’SRF, una cassa di denaro che esiste dal 2016 e che accumula denaro da un prelievo sul sistema bancario per coprire il costo della liquidazione dei prestatori in fallimento. Ciò sarà supportato da un “backstop” ESM per il fondo – denaro di emergenza nel caso in cui dovessero esaurirsi i contanti. La speranza è di introdurre quel backstop due anni prima della data obiettivo del 2024.
Ma per concordare l’introduzione anticipata del backstop, i falchi settentrionali come Paesi Bassi, Germania e Finlandia vogliono essere sicuri che gli Stati membri meridionali abbiano compiuto sforzi sufficienti per ridurre i rischi e affrontare i crediti inesigibili nei loro sistemi bancari. Ciò è doppiamente sensibile dato che l’area dell’euro è destinata a una contrazione del 7,8% nel 2020 e i funzionari si stanno preparando per un nuovo periodo di prestiti in sofferenza il prossimo anno.
I soldi del SFR e del “Backstop” garantito dal MES li vogliono tutti loro, senza nessuna intrusione. L’Italia non ha grandi problemi nel settore, ma la Spagna si. Come sempre la generosità europea non è altro che una scusa per il ladrocinio: per la seconda volta vogliono salvare le banche franco tedesche con i soldi italiani e Gualtieri vuole approvare tutto questo senza avere la maggioranza parlamentare. Ormai è tempo di uscire da questa follia e di riprenderci indietro i nostri soldi, fino all’ultimo centesimo.
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