Attualità
MENTRE L’INDUSTRIA VA A FONDO, CONTE E CASALINO FESTEGGIANO A VILLA PAMPHILI. Ci vogliono investimenti, defiscalizzazione e soldi, non passerelle
Ieri ISTAT ha pubblicato i dati sulla produzione industriale. Il COVID-19 ha messo una bella pietra sulle spalle del nostro sistema produttivo. I dati sono tali che mai si sono visti nella storia italiana , neanche in occasione dei conflitti bellici.
Corretto per il numero di giorni lavorati , ad aprile 2020 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 42,5% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di aprile 2019). Forti flessioni tendenziali caratterizzano quasi tutti i principali comparti; il calo è stato un poco meno pronunciato per l’energia (-14,0%), dove influenza molto il consumo a livello retail, mentre risulta molto rilevante per i beni strumentali (-51,5%), i beni intermedi (-46,0%) e quelli di consumo (-39,8%). Un disastro enorme, come abbiamo scritto, senza precedenti.
Alcuni dei punti forti della nostra produzione industriale sono praticamente rimasti in letargo in questo mese: ad esempio impressionanti i cali nel abbigliamento, pelli e accessori (-80,5%), autovetture e mezzi di trasporto (-74,0%), e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-56,3%).
Di fronte ad un vero e proprio dramma, con dipendenti a casa, che non sanno se ancora avranno un lavoro, ed imprenditori in malora, il governo Conte decide di fare la sua festa mondana a Villa Pamphili, lussuosissima residenza nobiliare romana, al centro di un magnifico parco, dalla fastosità rinascimentale e non casualmente utilizzata proprio dalle delegazioni internazionali più facoltose, invitando vip ed industriali per stabilire “La strategia della ripresa”. Non sarebbe bastato Palazzo Chigi? Non sarebbe stata sufficiente una caserma? No, perchè deve essere il momento mondano e VIP, quello che conferma Giuseppi Conte come il “Grande Statista”, un governante degno di Nerone quando cantava in mezzo alle rovine di Roma.
Sono tre mesi ormai che si sapeva come sarebbe finita, tre mesi che gli economisti più accordi indicano il calo del PIL. A Scenari abbiamo indicato a fine febbraio il -10% -15% che si sarebbe realizzato. A cosa servono gli stati generali, se non a fare festa ? Letteralmente a nulla. Però Nerone deve cantare, mentre Roma brucia. Però Nerone fece una brutta fine.
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