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Analisi e studiEconomia

Mentre la Francia affonda, la Spagna festeggia: S&P promuove Madrid ad ‘A+’

L’agenzia S&P premia la crescita robusta e la resilienza dell’economia iberica, alzando il rating ad A+. Ma avverte sui rischi legati all’altissimo debito pubblico e all’instabilità politica del governo Sánchez, specialmente nel giorno del downgrade francese.

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In un giorno di destini incrociati che sembra scritto da un ironico sceneggiatore, mentre Fitch declassava la Francia mettendo a nudo le fragilità dell’Eliseo, un’altra agenzia di rating, Standard & Poor’s, regalava una boccata d’ossigeno alla Spagna. Per la prima volta dal 2019, Madrid vede il suo rating sul debito sovrano migliorare, passando da ‘A/A-‘ ad ‘A+‘. Una promozione che, al di là del dato tecnico, racconta la storia di un’economia che, tra mille difficoltà, sembra aver trovato una sua quadra.

Mentre Parigi piange, dunque, Madrid ride. E le ragioni di questo sorriso, secondo S&P, sono solide e ben definite. L’agenzia americana prevede per la Spagna una crescita del PIL del 2,6% nel 2025, circa il triplo della media prevista per l’Eurozona. Un risultato che non piove dal cielo, ma è il frutto di una combinazione di fattori che altre economie, inclusa la nostra, dovrebbero osservare con attenzione.

Gli effetti si fanno vedere sul costo del debito. Prendendo i titoli decennali, la situazione è la seguente (dati Tradingeconomics)

Paese Rendimento titoli decennari
Spagna 3,285%
Francia3,502%
Italia3,547%

Qual è la ricetta spagnola che piace ai mercati?

  • Domanda Interna Robusta: A differenza di economie asfittiche basate solo sull’export, quella spagnola è sostenuta da una solida domanda interna.
  • Mercato del Lavoro Dinamico: L’immigrazione, gestita in modo mirato, sta colmando le lacune di manodopera e contribuendo alla dinamicità del mercato del lavoro. Attenzione che è un’immigrazione facile da integrare, dal Sud America, da paesi ispanofoni e cattolici. Anche se il principale paese d‘immigrazione è il Marocco, con cui comunque la Spagna ha legami antichi, i successivi paesi extra-europei sono Colombia, Venezuela, Ecuador, Argentina

    Fonte wikipedia

  • Export Intelligente: La Spagna ha diversificato le sue esportazioni verso servizi ad alto valore aggiunto (tecnologia, trasporti), riducendo la dipendenza dal solo turismo e, soprattutto, risultando poco esposta ai capricci tariffari di un eventuale ritorno di Trump. Le esportazioni verso gli USA rappresentano meno del 5% del totale, un dato che garantisce sonni tranquilli.
  • Deleveraging Privato: Un decennio di “dieta” ha ridotto l’indebitamento del settore privato, rendendo il sistema più resiliente agli shock finanziari esterni.

Ovviamente, non è tutto oro quel che luccica sotto il sole di Madrid. Le debolezze strutturali restano, e sono quelle che ben conosciamo anche in Italia. S&P non manca di sottolineare le “ombre” che si allungano sul futuro spagnolo. Il debito pubblico rimane una montagna vicina al 100% del PIL, e il deficit, sebbene in calo, difficilmente scenderà sotto il 2,6% entro il 2028.

Il vero tallone d’Achille, però, è la politica. L’assenza di una legge di bilancio approvata dal 2023, la frammentazione parlamentare, le tensioni continue all’interno della coalizione di governo guidata da Pedro Sánchez e le recenti accuse di corruzione creano un quadro di fragilità che potrebbe minare il percorso di risanamento. La spesa pubblica legata all’inflazione, come le pensioni, è un’altra fonte di preoccupazione per la sostenibilità dei conti a lungo termine.

In sintesi, S&P promuove la Spagna con una pagella dal doppio volto: ottimi voti per la performance economica reale, ma una sufficienza stiracchiata per la gestione politica e fiscale. L’outlook “stabile” suggerisce che, per ora, i muscoli dell’economia reale riescono a compensare le fragilità della politica. Ma è un equilibrio precario. Comunque anche la Spagna paga, in modo minore, il mal francese: l’incapacità di svalutare.

Domande e Risposte

1) Cosa significa concretamente la promozione del rating della Spagna da parte di S&P?

La promozione del rating da ‘A’ ad ‘A+’ significa che Standard & Poor’s considera il debito pubblico spagnolo più sicuro e affidabile di prima. Questo ha un impatto diretto e positivo: lo Stato spagnolo potrà probabilmente finanziarsi sui mercati internazionali a tassi d’interesse più bassi, risparmiando denaro pubblico. Per le aziende spagnole, diventa più facile e meno costoso ottenere credito. A livello di immagine, è un forte segnale di fiducia che attira investimenti esteri, consolidando la percezione di un’economia solida e in crescita, in controtendenza rispetto ad altri grandi Paesi europei.

2) Perché questa notizia è particolarmente rilevante nel contesto europeo attuale?

La sua rilevanza è amplificata dal fatto che avviene in contemporanea con il declassamento della Francia da parte di Fitch. Questo crea una narrazione di un’Europa a due velocità, dove un’economia del Sud, storicamente considerata più fragile, mostra una resilienza e una dinamicità superiori a quelle di uno dei motori storici dell’UE. Mette in discussione i vecchi paradigmi nord-sud e sottolinea come politiche economiche incentrate su domanda interna, investimenti mirati e diversificazione possano dare frutti, anche in un contesto internazionale incerto. La Spagna diventa un caso di studio, mentre la Francia un monito.

3) Quali sono le principali sfide che la Spagna deve ancora affrontare nonostante la promozione?

Nonostante la promozione, le sfide restano enormi. La principale è l’elevatissimo debito pubblico, che sfiora il 100% del PIL e limita i margini di manovra futuri. A questo si aggiunge una forte instabilità politica: la mancanza di una legge di bilancio approvata dal 2023 e un governo di coalizione fragile rendono difficile l’attuazione di riforme strutturali e di un serio piano di risanamento fiscale. Infine, la spesa pubblica rigida,

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