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Energia

Mare del Nord: record di investimenti nel Petrolio, nonostante la “Transizione energetica”

Nonostante la spinta verso la “transizione energetica”, il Regno Unito ha visto un record di nvestimenti nel settore del petrolio e gas nel 2024

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Piattaforma offshore nel mare del Nord

Addio alla narrativa del “tramonto dell’industria del petrolio”, perfino in Europa.

Il settore petrolifero e del gas del Mare del Nord della Gran Bretagna ha rivelato una notevole vitalità, nonostante i catastrofisti e gli ambientalisti estremi. La North Sea Transition Authority (NSTA) del Regno Unito ha dichiarato che gli investimenti per il 2024 hanno raggiunto quasi 6 miliardi di sterline, oltre il 50% in più di quanto previsto lo scorso autunno. E anche se si prevede che la spesa per il 2025 si ridurrà un po’ a 4,8 miliardi di sterline, è ancora molto superiore alle precedenti proiezioni.

Perché questa improvvisa fiducia? Si scopre che, nonostante le tasse e le politiche incerte e contradditorie del governo britannico, le aziende continuano a trovare motivi per aprire i loro portafogli per nuovi sviluppi nel settore del petrolio e del gas.

Anche le prospettive di produzione hanno subito un leggero miglioramento. La produzione dello scorso anno è stata in media di 1,09 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno (boepd), circa 20.000 boepd in più del previsto. Non è un dato che cambia le carte in tavola, ma è sufficiente per far dubitare di molte previsioni negative. Tuttavia, la NSTA prevede che la produzione si ridurrà di quasi la metà, fino a 0,62 milioni di boepd entro il 2030.

Si tratta di uno sfondo affascinante per la continua ricerca dell’anima del Regno Unito sul futuro del Mare del Nord.

Gli obiettivi ecologici vengono perseguiti con sempre maggior forza: proprio la settimana scorsa, l’Ofgem ha accelerato la realizzazione di 5 miliardi di dollari in infrastrutture di rete per tenere il passo con i progetti di energia pulita. Ma poiché la domanda continua ad aumentare – grazie ai data center e ai condizionatori dell’intelligenza artificiale – anche la rete più pulita del mondo ha bisogno di rinforzi e, al momento, il petrolio e il gas stanno ancora fornendo la necessaria base stabile energetica.

A febbraio, il governo britannico ha presentato delle proposte di riforma dei criteri di autorizzazione alla pianificazione e del sistema di assegnazione dei progetti rinnovabili, con l’obiettivo di accelerare la diffusione dell’energia pulita entro il 2030, ma, per ora, il Mare del Nord resta comunque al centro di ogni strategia energetica. 


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