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Mandati d’arresto per i deputati democratici texani fuggitivi. Non scherzate con il Texas

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Alla fine è stato emesso: il presidente del Senato del Texas ha emesso l’ordine di arresto civile per i deputati fuggitivi della Stato della Stella Solitaria. Una misura che porta il confronto con la maggioranza repubblicana ad un nuovo livello.

 

Riassumiamo il tema del contendere: le assemblee legislative del Texas, a maggioranza repubblicana, vogliono approvare una riforma del sistema elettorale che rende obbligatorio controllare l’identità dei votanti, cosa che in Europa è normale, ma negli USA non è prevista e che ha portato ai sospetti, o gli eventi, di brogli. I Democratici però si sono opposti fortemente alla misura, e, per evitare che fosse approvata, non avendo la maggioranza, hanno preso tutti un aereo privato e sono scappati a Washington, sotto la protezione di Biden e della Pelosi.

Però non bisogna scherzare con i texani ed è partito questo “Ordine di arresti civile”; prima bloccato da un giudice texano, la cui sentenza è stata però cancellata dalla Corte Suprema dello Stato, l’ordine autorizza i questori parlamentari a recarsi presso i deputati e senatori ribelli e ordinare la loro presenza, minacciando anche l’arresto, quello vero, se non verranno a obbedire.

A questo punto la scelta per i parlamentari democratici sarà tornare il parlamento o andare in prigione, ed è più probabile che scelgano, obtorto collo, la prima opzione. Questo perché contano sulla possibilità che il parlamento di Washington approvi una norma che renda illegale il controllo dell’identità personale nella votazione, mettendo fuori legge la  norma statale del Texas. Insomma, le si tenta tutte, con la scusa della lotta contro la discriminazione, pur di non avere elezioni corrette.

 

 


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