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Macron incontra i socialisti: si pare la prospettiva di un governo di centro sinistra

Macron viene a incontrare esponenti socialisti che aprono la strada a un accordo fra centristi e la sinistra.

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La Francia sta attraversando un momento di profonda instabilità politica dopo la mozione di censura che ha fatto cadere il governo di Michel Barnier. Emmanuel Macron si trova di fronte a una sfida complessa: ricostruire un esecutivo in un contesto frammentato e polarizzato. Quindi sta utilizzando tutti i trucchi a propria disposizione per poter esprimere un nome che non venga sfiduciato dopo dieci minuti. Dopo averci provato con la Destra, ora tenta un approccio con la sinistra.

Dopo il suo discorso televisivo, seguito da 17,5 milioni di spettatori, Macron ha avviato una serie di consultazioni per formare un “governo di interesse generale”, eufemismo per un finto governo tecnico. Il Presidente sta cercando di tessere un difficile dialogo tra le diverse forze politiche, in particolare con la sinistra.

Il Partito Socialista, guidato da Olivier Faure, si è mostrato disponibile al confronto, chiedendo un primo ministro di sinistra. Tuttavia, questa apertura ha creato tensioni immediate: Jean-Luc Mélenchon di La France Insoumise ha immediatamente preso le distanze, rifiutando qualsiasi negoziato non autorizzato.

I comunisti hanno presentato sei proposte essenziali, gli ecologisti chiedono di non affrettare i tempi, mentre i Repubblicani sembrano aperti a un compromesso con alcune condizioni. La Francia insoumise, dal canto suo, minaccia di censurare qualsiasi governo che non risponda alle loro istanze, ma, nello stesso tempoo, i colloqui sono comunque aperti. Si litiga per poter giungere ad un accordo.

Lo scenario che emerge è quello di un puzzle politico estremamente complesso, dove ogni partito cerca di negoziare la propria posizione. Macron deve muoversi con estrema cautela per evitare nuove fratture e costruire un’alleanza che possa sopravvivere a una possibile nuova mozione di censura. I nomi per ora in ballo come primi ministri sono dei centristi aperti a tutto, come l’ex ministro Le Cornu e François Bayrou. Bayrou sarebbe il preferito del Les Repubblicaines, pronti ad entrare in qualsiasi governo

 

L’obiettivo dichiarato è creare un “arco di governo” che superi le divisioni tradizionali, magari isolando di nuovo il Rassemblement Nationale,  ma sul terreno la situazione resta molto frammentata e i margini di manovra sembrano stretti. Inoltre La France Insoumise e il resto della sinistra confermerà la propria posizione di utili assistenti del Macronismo. Nello stesso tempo Macron si troverà una bel governo ambientalista.


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