Difesa
L’USAF sviluppa la nuova super bomba anti-bunker al posto della GBU-57B: la Next Generation Penetrator
L’aeronautica USA manda in pensione la mastodontica bomba MOP. La nuova Next Generation Penetrator (NGP) sarà più leggera, lanciabile da distanza di sicurezza e con una precisione mai vista prima, cambiando le regole del gioco strategico.

L’aeronautica militare statunitense ha ufficialmente avviato lo sviluppo di una nuova e avanzata bomba “bunker buster”, destinata a colpire bersagli sotterranei profondamente protetti. Con l’assegnazione di un contratto alla società Applied Research Associates, Inc. (ARA), prende forma la Next Generation Penetrator (NGP), l’arma che succederà alla mastodontica GBU−57/B Massive Ordnance Penetrator (MOP) da circa 13.600 kg.
La MOP è un ordigno divenuto noto per il suo impiego nell’operazione “Midnight Hammer” contro le installazioni nucleari iraniane, un evento che ha evidenziato sia la sua efficacia sia i suoi limiti. Ora, l’USAF guarda al futuro, cercando di superare le sfide poste da avversari sempre più sofisticati.
Le caratteristiche del nuovo ordigno
Il contratto, della durata di 24 mesi, affida ad ARA il ruolo di “System Design Agent” per la progettazione di un prototipo aria-terra. L’azienda, forte di decenni di esperienza nel settore, lavorerà in stretta collaborazione con Boeing, già prime contractor per la MOP, che si occuperà dello sviluppo del kit di coda e dell’integrazione complessiva del sistema.
I dettagli sulle capacità attese della NGP sono ancora limitati, ma un avviso di appalto pubblicato nel febbraio 2024 delinea requisiti estremamente stringenti. Si parla di una testata dal peso non superiore a 22.000 libbre (circa 9.980 kg) capace di generare effetti di scoppio, frammentazione e penetrazione.
L’aspetto più notevole riguarda la precisione. L’USAF richiede una “precisione terminale” con un margine di errore (CE90) di soli 2,2 metri, anche in ambienti dove il segnale GPS è assente o disturbato. Per fare un confronto, le bombe a guida GPS/INS della famiglia JDAM hanno una precisione media di 5 metri in condizioni ottimali, che può peggiorare fino a 30 metri in assenza di segnale GPS. Questo requisito testimonia la volontà di poter colpire con esattezza chirurgica punti critici di strutture sotterranee complesse, ma anche la necessità di giungere a un livello di precisione sinora mai visti.
Un altro elemento cruciale sarà la spoletta avanzata, con una possibile “tecnologia di spoletta integrata”. Le spolette moderne per questo tipo di armi sono in grado di “contare” i piani attraversati o di rilevare gli spazi vuoti, come le sale operative sotterranee, per detonare nel punto di massimo effetto distruttivo. Una spoletta intelligente che capisce dove si trova la bomba tipo della del missile tedesco Taurus.
Superare i limiti della MOP: le nuove capacità
La domanda fondamentale è: cosa farà la NGP che la MOP non può fare? La risposta risiede principalmente nella capacità di attacco a distanza (standoff). Attualmente, la GBU−57/B è una bomba a caduta libera non propulsa, il che costringe il velivolo lanciatore, il bombardiere stealth B-2, ad avvicinarsi molto al bersaglio. In uno scenario di conflitto ad alta intensità, con difese aeree moderne, questo rappresenta un rischio significativo anche per un aereo a bassa osservabilità.
La NGP potrebbe integrare un motore a razzo, che le consentirebbe di essere lanciata da una distanza di sicurezza maggiore, riducendo l’esposizione del bombardiere. Questa propulsione aggiuntiva potrebbe inoltre contribuire ad aumentare la velocità terminale e, di conseguenza, la capacità di penetrazione nel terreno o nel cemento armato.
Un’altra considerazione strategica riguarda le piattaforme di lancio. Il futuro bombardiere stealth B-21 Raider, più piccolo del B-2, potrà trasportare una sola MOP per sortita, a differenza delle due del suo predecessore. Sebbene la flotta di B-21 sarà numericamente superiore, la necessità di impiegare il doppio dei velivoli per ottenere lo stesso risultato (come nell’operazione Midnight Hammer, dove 6 B-2 sganciarono 12 MOP) rappresenta un limite operativo. Una NGP potenzialmente più leggera o più compatta, a parità di efficacia, risolverebbe questo problema, rendendo il B-21 più efficiente in missioni di questo tipo.
Le lezioni operative e il contesto strategico
L’impiego della MOP ha fornito dati preziosi che stanno confluendo nello sviluppo del suo successore. Il Capo di Stato Maggiore dell’USAF, Generale David Allvin, ha sottolineato come l’ambiente strategico non sia statico e come i potenziali avversari studino le capacità statunitensi per adattare le proprie difese.
La NGP rappresenta quindi non solo un’evoluzione tecnologica, ma anche una risposta strategica alla necessità di disporre di opzioni convenzionali credibili per neutralizzare bersagli che, altrimenti, potrebbero richiedere l’uso di armi nucleari. Con l’assegnazione del contratto ad ARA, l’USAF si prepara ad avere i primi prototipi in scala reale entro i prossimi due anni, segnando un passo decisivo nel futuro della deterrenza strategica.

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