Lo Yen torna a rafforzarsi sul dollaro, per merito del governo e non solo

Lo yen giapponese si è apprezzato martedì verso quota 156 per dollaro, salendo per la seconda sessione consecutiva tra le crescenti aspettative di un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone in occasione della riunione della prossima settimana.

Toshimitsu Motegi, un alto funzionario del partito di governo, ha esortato la BOJ a comunicare più chiaramente il suo piano di normalizzazione della politica monetaria attraverso un aumento costante dei tassi, aggiungendo che un eccessivo calo dello yen sta avendo un impatto negativo sull’economia. Quindi ormai anche il governo si attende un aumento dei tassi.

Il primo ministro Fumio Kishida ha inoltre affermato che la normalizzazione della politica monetaria della banca centrale sosterrà la transizione del Giappone verso un’economia guidata dalla crescita. Lo yen è salito di circa il 2% nelle ultime due settimane a causa di un sospetto intervento governativo, con i dati della BOJ che suggeriscono che le autorità potrebbero aver acquistato quasi 6.000 miliardi di yen l’11 e il 12 luglio attraverso un intervento. I dati hanno anche mostrato che il Giappone ha venduto circa 22 miliardi di dollari in Treasury statunitensi a maggio per raccogliere dollari, costruendo il suo forziere per potenziali operazioni sul mercato dei cambi.

A fianco delle operazioni della Banca centrale giappones e del governo a tutela dello Yen, vi sono a nche le aspettative di un cambio di politica monetaria da parte degli USA: L’inflazione negli Stati Uniti si sta riducendo, mentre diversi indici manifatturieri previsionali hanno svoltato verso il negativo.

Di fronte a questi segnali diventa sempre più probabile che la Federal Reserva allenti i tasi d’interesse, nel tentativo di rilanciare l’economia, anche se questo accadrà dopo le elezioni.