Attualità
Lo Sri Lanka non è stato respinto dal BRICS ed ha avuto accesso alla Banca di Sviluppo dell’Organizzazione
Lo Sri Lanka aveva chiesto di accedere ai BRICS. Voci parlavano di una richiesta respinta, ma non è così, anzi il paese è stato ammesso nella NDB, la banca del BRICS. Meglio del FMI
Il tentativo dello Sri Lanka di entrare a far parte dei BRICS non si è concluso e la sua richiesta di adesione al raggruppamento è ancora in sospeso, ha dichiarato domenica (10 novembre 2024) il Ministero degli Esteri di Colombo. L’adesione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti.
Il Ministero degli Esteri di Colombo ha dichiarato che lo Sri Lanka ha presentato domanda di adesione e che il Ministro degli Esteri Vijitha Herath ha scritto alle sue controparti esprimendo l’interesse dello Sri Lanka ad aderire ai BRICS.
“Le richieste di adesione in sospeso da parte di molti Paesi, tra cui lo Sri Lanka, saranno prese in considerazione dai Paesi membri dei BRICS a tempo debito”, ha aggiunto la dichiarazione.
La dichiarazione è stata rilasciata dopo che i media locali hanno riportato che la richiesta dello Sri Lanka di diventare membro dei BRICS è stata respinta: infatti inizialmente si era parlato di un gruppo di nove paesi, tutti paesi membri BRICS o associati, che si era pronunciata contro l’accesso di Colombo al gruppo economico. In realtà questo non era un rifiuto definitivo, ma semplicemente un rinvio.
Nel frattempo, la dichiarazione ha anche affermato che l’intenzione dello Sri Lanka di aderire alla Nuova Banca di Sviluppo (NDB, New Development Bank) è stata accolta con favore dal presidente della NDB.
La New Development Bank è una banca multilaterale di sviluppo istituita dagli Stati BRICS, il gruppo fondato da Brasile, Russia, India e Cina, ha accolto il Sudafrica nel 2011 e ora si è ulteriormente ampliato con l’aggiunta di quattro nuovi membri.
Lo Sri Lanka ha un grosso problema di deficit commerciale di non facile soluzione, legato soprattutto alle importazioni energetica. Ha ricevuto assitenza anche dal FMI che ha consigliato, con i soliti metodi, di aumentare il carico fiscale, con l’introduzione dell’IVA sulle vendite online ela fine di una serie di esenzioni sui dazi. Decisioni che rischiano di alimentare l’instabilità politica di un Paese che è già stato soggetto di rivolte popolari.
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