Attualità
Lo scandalo Strache: un pasticcio organizzato da molte mani
Lo scandalo Strache ha portato alla fine del governo in Austria, il primo tentativo di governo con un partito populista che viene a cadere su uno strano scandalo di “Corruzione”.
Vediamo come stanno le cose. Due giornali tedeschi, SZ e Spiegel, il primo vicino alla CDU ed il secondo vicino al SPD, pubblicano un video non recente, ma risalente al 2017 nel quale l’attuale vicecancelliere Hans Christian Strache ad Ibizia, in un ambiente privato, discute con due persone ed una sedicente figlia di un oligarca russo, la possibilità di finanziaria il proprio partito, la FPO, con fondi russi e di influenzare la politica austriaca. In realtà il politico non ha preso un centesimo, ma si è stupidamente esposto ad una trappola
La posizione di Strache e le sue parole sono ingenuamente imbarazzanti ed ha fatto bene a lasciare il proprio posto, anzi dimostra come molti politici “”Nordici” alla fine siano poi degli ingenui. Si è dimostrato permeabile ad una situazione corruttiva, anche con l’attenuante dell’alcol e dell’ambiente rilassato. Però tutto questo merita qualche domanda:
- un video del 2017 esce casualmente prima delle elezioni europee 2019, viste come decisive, in cui la posizione del collega di governo Kurz è quella dell’ultra puro del PPE ed il cancelliere coglie la palla al balzo per proclamare nuove elezioni;
- le elezioni apriranno evidentemente la strada ad un nuovo governo di coalizione,, ma questa volta con i socialdemocratici. Una nuova Grosse Koalitione che pensa di bloccare omnia saecula saeculorum la politica austriaca.
Il fatto che il video esca ad orologeria è indice di un potere superiore, occulto, e che evidentemente guida anche tante mani in altri paesi europei in altri tempi avrebbe fatto scatenare il complottismo, ma in questo momento tutti i media europei sono allineati in una singola posizione, cioè anti partiti populisti, quindi nessuno si è fatto alcuna domanda.
Noi invece qualche domanda ce la facciamo.
- L’Austria è, con la Germania, il maggior supporter del gasdotto Nord Stream 2, molto malvisto da Washington. Ora uno dei due governi che supportava il progetto è caduto e l’altro non è proprio perfetto, mentre mezza CDU non vuole rompere con gli USA;
- a novembre si deciderà sia la nuova Commissione sia il nuovo Governatore della BCE, ed in questo modo si è eliminata qualsiasi influenza di un partito populista, lasciando il pallino in mano al cancelliere Kurz, l’extra duro del PPE.
Uno sporco gioco degno di questa sporca Europa.
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