Attualità
L’ITALIA E’ FRA I PAESI CHE CRESCONO MENO IN EUROPA. CHE SUCCEDERA’ CON LA FINE DEL QE ED IL CAMBIAMENTO DELLA CONGIUNTURA
Ieri sono stati pubblicati i dati previsionali per il PIL Italiano, e ci sono stati guaiti di gioia da parte dei politici italiani.
Prima di tutto i dati ISTAT
Il PIL italiano nel secondo trimestre è cresciuto dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, mostrando una crescita su base annua dell’1,5%.
Ed ecco il felice mugulare del governo…
#Istat Crescita 2017 prevista a +1,5% Meglio delle previsioni. Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) August 16, 2017
Renzi
I dati #ISTAT di oggi smentiscono i gufi. Ma non basta dire che i #millegiorni hanno rimesso in moto l'Italia: ora bisogna andare #avanti
— Matteo Renzi (@matteorenzi) August 16, 2017
Il sempre coraggioso ed indipendente Cerasa, che mostra la sua forte polemica contro il potere…
L'Europa funziona. La crescita migliora. La sicurezza pure. I migranti scendono. L'euro è ok. Ai populisti non gli resta che l'abusivismo.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) August 16, 2017
Fermiamoci qui e guardiamo i dati complessivi europei
Allora se confrontiamo i dati trimestrali siamo quart’ultimi in Europa, seguiti solo da Portogallo , Regno Unito e Finlandia , se consideriamo i dati su base annuale siamo penultimi , seguiti solo dal Belgio.
Ora parliamoci chiaro, questa crescita congiunturale è legata ai seguenti fattori:
- la politica monetaria espansiva della QE;
- la crescita sostenuta nei paesi della UE extra euro;
- la buona crescita internazionale;
- la svalutazione dell’euro rispetto al dollari che ha rilanciato l’export;
- i bassi costi energetici.
Il petrolio ed i costi energetici dovrebbero rimanere costanti, tranne shock internazionali , ma la svalutazione dell’euro si sta riducendo . Siamo passati da 1,05 dollari per euro di gennaio a 1,17 di questi giorni. La stessa Germania non sembra più opporsi alla rivalutazione dell’euro, anche perchè sotto pressione per il surplus eccessivo . La rivalutazione dell’euro sta riducendo il nostro surplus extra UE. Nello stesso tempo, come abbiamo presentato recentemente, ogni crescita del PIL riduce il nostro surplus intra UE, per cui non c’è da aspettarsi che la crescita europea possa sostenere il nostro PIL. Nello stesso tempo il QE si avvia al suo esaurimento, con una fine lenta, come vorrebbe Draghi, o con una fine feroce, come vorrebbero i tedeschi, ma comunque va a finire.
Insomma la nostra crescita è dovuta a fattori congiunturali. Nonostante una situazione ambientale positiva siamo fra gli ultimi come crescita, altro che festeggiare. Cosa succederà quando questa congiuntura cambierà ?
Aspettiamo la risposta da quelli che ora brindano
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.