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L’Iran riempie le petroliere per l’imminente fine delle sanzioni

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L’Iran si sta preparando per una possibile revoca delle sanzioni statunitensi sulle sue esportazioni di petrolio nel caso in cui venga raggiunto un accordo nei colloqui nucleari in corso, tanto che la Repubblica islamica sembra aver accelerato il trasferimento di milioni di barili di greggio sulle petroliere nelle ultime settimane.

Il volume di petrolio greggio sulle petroliere intorno all’Iran è aumentato di 30 milioni di barili dall’inizio di dicembre e ora è di circa 103 milioni di barili in veri e propri depositi galleggianti, ha riferito Bloomberg mercoledì, citando i dati della società di intelligence sulle materie prime Kpler.

Tutto questo perché i colloqui sul ritorno di Stati Uniti e Iran al Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) – come è ufficialmente noto l’accordo nucleare iraniano – sono entrati nella fase cruciale finale.

Negli ultimi giorni, si sono intensificate le notizie secondo cui i colloqui indiretti tra Stati Uniti e Iran sono nella loro fase finale e si dice che “stanno per tagliare il traguardo“, secondo un tweet dell’inviato russo Mikhail Ulyanov martedì.

“Nella fase finale dei #ViennaTalks sono in corso intense consultazioni in vari formati”, ha detto Ulyanov poche ore dopo.

Tuttavia, alcune questioni chiave devono ancora essere risolte e i colloqui sono ora in una fase “critica”, ha affermato mercoledì il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, come citato dall’AFP.

“Ci auguriamo che alcune questioni delicate e importanti rimaste nei negoziati vengano risolte nei prossimi giorni con realismo da parte occidentale”, ha affermato il ministro in una conferenza stampa a Teheran.

“Ci chiediamo se la parte occidentale possa adottare un approccio realistico per esaminare i restanti punti dei colloqui”, ha affermato Reuters Amir-Abdollahian durante lo stesso evento stampa.

Se viene raggiunto un accordo, l’Iran potrebbe restituire circa 1,3 milioni di barili al giorno (bpd) di greggio al mercato del tight oil e il suo petrolio in stoccaggio galleggiante sarebbe il primo ad andare agli acquirenti internazionali fino a quando la Repubblica Islamica non aumenterà la sua produzione di petrolio ai livelli delle sanzioni precedenti al 2018. Inoltre consideriamo che Teheran voglia approfittare dei prezzi particolarmente alti per mettere più fieno in cascina possibile.

 


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