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Difesa

L’India si prepara ad una guerra contro Pakistan e Cina congiunti, con un’enorme esercitazione

L’India lancia Gaganshakti 2024, la grande esercitazione aerea, che impegnerà tutta l’aviazione indiana, compresa quella di marina, nell’addestramento per una eventuale guerra da combattere su due fronti: contro la Cina e contro il Pakistan

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RB003 - Dassault Rafale - Indian Air Force
RB003 - Dassault Rafale - Indian Air Force

L’Aeronautica militare indiana (IAF) si prepara per un grande evento militare che inizierà proprio il primo aprile, la massiccia esercitazione militare Gaganshakti, lungo il confine occidentale e orientale del Paese. L’India si addestra a combattere una guerra aerea su due fronti. 

Questi giochi di guerra, della durata di 10 giorni, metteranno alla prova la capacità dell’IAF di affrontare contemporaneamente il Pakistan e la Cina. Si prevede che Gaganshakti-2024 sarà più grande dell’ultima esercitazione di tutte le forze aeree, che si è svolta nel 2018. Gaganshakti 2018 ha visto oltre 1150 velivoli generare un ritmo impressionante di 11.000 sortite in 13 giorni.

A partire dal 1° aprile 2024, quasi l’intera flotta aerea sarà attivata da nord a sud e da ovest a est per testare strategie e tattiche di combattimento integrate in collaborazione con l’Esercito indiano e la Marina indiana.

Nel 2018, l’IAF ha coperto qualsiasi panorama d’intervento aereo, dal deserto, alle azioni ad alta quota, a quelle nello scenario oceanico L’attenzione specifica era rivolta al combattimento aereo, al combattimento aria-superficie, all’assalto dei paracadutisti e all’evacuazione medica.

Mig 29 indiano

La prima fase era iniziata al confine occidentale con il Pakistan, dove i Sukhoi Su-30 MKI e gli aerei da combattimento marittimi Jaguar erano impegnati nel puntamento sulla costa occidentale. Durante la Fase II, l’attenzione si è spostata sul corridoio orientale vicino al confine con la Cina, negli Stati del nord-est.

L’IAF ha effettuato attacchi contro obiettivi marittimi in collaborazione con la Marina indiana. I mezzi marittimi operavano dalle basi nella penisola meridionale e nelle Isole Andamane e Nicobar. Un assaggio di questa sinergia si è riflesso nell’operazione antipirateria condotta dalla Marina indiana e dall’IAF di recente.

L’IAF ha testato l’efficacia dei velivoli indigeni LCA ed è stato convalidato il sistema missilistico Akash. Gli aerei Mirage-2000 e MiG-29 aggiornati sono stati testati in un ambiente operativo.

La Gaganshakti 2024 arriva dopo l’Operazione Balakot, durante la quale l’IAF ha colpito obiettivi al di là del confine con il Pakistan e la conseguente Operazione Swift Retort da parte della PAF. Da allora, l’IAF ha introdotto il jet da combattimento francese Rafales, l’elicottero da combattimento leggero indigeno (LCH) Prachand e l’aereo da trasporto C-295.

L’IAF ha integrato i missili da crociera supersonici BrahMos con i jet da combattimento Sukhoi. Interessante sarà poi vedere in azione i caccia, di progettazione francese,  Rafale. dotati dei  missile aria-aria Meteor oltre il raggio visivo (BVRAAM), sviluppato e prodotto da MBDA.

L’IAF ha introdotto nel suo inventario i missili terra-aria russi S-400 e il missile aria-aria Astra Beyond Visual Range (BVR), di produzione indigena. Questi missili a lungo raggio hanno potenziato notevolmente la potenza di fuoco dell’IAF.

L’LCA ‘Tejas’ , il primo caccia / addestratore, sviluppato interamente dall’India,  è stato introdotto nell’IAF nel 2016, ma recentemente sta inviando i suoi due squadroni LCA in distacco presso le basi aeree avanzate lungo le frontiere occidentali e settentrionali. Nel 2023 l’LCA sarà schierato in Jammu e Kashmir.

L’handicap più grande del Tejas è stato finora quello di non essere collaudato in combattimento e di non aver mai affrontato una sfida, poiché il suo impiego nella penisola indiana lo rendeva un jet da combattimento in tempo di pace, ma tutto questo potrebbe cambiare se il Tejas venisse schierato in modo permanente in una delle basi aeree avanzate dell’India rivolte a ovest o a nord, e se dovesse pattugliare i cieli sopra i due confini instabili dell’India.

Il Gaganshakti-2024 metterà alla prova queste capacità appena acquisite. Un NOTAM emesso dall’IAF tra l’1 e il 10 aprile 2024, dà un’idea della portata dei giochi di guerra. Il NOTAM è un avviso depositato presso un’autorità aeronautica per avvisare i piloti di aerei di potenziali pericoli lungo una rotta di volo o in un luogo che potrebbe influenzare il volo.

Hal Tejas con il ..primo ministro Modi

Uno scenario politico preoccupante e complesso

Gaganshakti-2024 è stato disegnato sulla base dell’attuale situazione strategica nell’Asia meridionale, con un avvicinamento politico fra Pakistan e Cina e, nello stesso tempo, l’acuirsi dei contrasti fra Cina e India sul confine orientale, quello dell’area definita Aruchanal Pradesh dall’india e Zangnan dalla Cina che contesta il confine basato sulla linea McMahon.

Con questa esercitazione su larga scala l’India prende una posizione internazionale molto più assertiva nei confronti della Cina, un segno che il confronto viene sentito come serio da Nuova Delhi. Proprio recentemente Pechino ha fortememente protestato per la partecipazione del primo ministro Modi all’inuaugurazione del Tunnel Sela, che si trova nell’area contestata, proprio per continuare ad affermare le proprie pretese sulla regione.

L’IAF partecipa alle esercitazioni aeree multilaterali con una frequenza crescente. Nel 2022, l’IAF ha preso parte all’esercitazione Pitch Black-22, condotta dalla Royal Australian Air Force presso la base aerea di Darwin. Vi hanno partecipato forze aeree di 17 Paesi e l’IAF vi ha preso parte con quattro Su-30 MKI e due C-17.

Nel 2023, i Rafale dell’IAF, due C-17 e due Il-78 hanno partecipato all’esercitazione Orion in Francia. Hanno partecipato anche forze aeree di Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.

L’IAF ha anche partecipato per la prima volta all’esercitazione Bright Star-23, tenutasi presso la base aerea del Cairo lo scorso anno. Alle esercitazioni hanno partecipato anche Stati Uniti, Arabia Saudita, Grecia e Qatar.


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