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Economia

L’India rifiuta una offerta dalla cinese BYD per 1 miliardo di dollari. La Cina chiede spiegazioni

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L’India ha rifiutato la proposta della casa automobilistica cinese BYD di creare una fabbrica da 1 miliardo di dollari in India in collaborazione con Megha Engineering and Infrastructure, con sede a Hyderabad, secondo quanto riportato sabato dall’Economic Times indiano. “Durante le deliberazioni sono state segnalate preoccupazioni per la sicurezza in relazione agli investimenti cinesi in India”, afferma il rapporto citando un funzionario indiano.


All’inizio di questo mese è stato riferito che BYD aveva presentato una proposta di investimento da 1 miliardo di dollari per costruire auto elettriche e batterie in India in collaborazione con un’azienda locale. BYD ha affermato che sta cercando di catturare il 40% del mercato indiano dei veicoli elettrici (EV) entro il 2030, ma la sua proposta di investimento arriva in un momento in cui l’India sta aumentando il controllo sulle aziende cinesi.

Great Wall Motor, che prevedeva anche di investire 1 miliardo di dollari in India, ha fallito nel tentativo di acquistare uno stabilimento della General Motors messo fuori servizio dopo che non aveva ottenuto l’approvazione del governo per concludere l’affare. Il governo sta anche indagando su MG Motor India, un’unità della casa automobilistica cinese SAIC Motor, per presunte irregolarità finanziarie.

Il Dipartimento del Commercio indiano, Dipartimento per la promozione dell’industria e del commercio interno (DPIIT) aveva chiesto pareri ad altri dipartimenti sull’impresa proposta da BYD, afferma il rapporto.
Il passaggio dell’India ai veicoli elettrici è in ritardo rispetto ad altri paesi come la Cina e gli Stati Uniti, ostacolato da costi iniziali elevati e dalla mancanza di infrastrutture di ricarica.

Questo rifiuto ha seccato la Cina, non abituata a veder respinti i suoi investimenti miliardari. Il massimo diplomatico di Pechino ha esortato Nuova Delhi a stabilizzare i legami bilaterali a beneficio di entrambe le parti. Wang Yi ha incontrato lunedì Ajit Doval, consigliere per la sicurezza nazionale dell’India, a margine di un raduno di membri del Brics a Johannesburg, chiedendo politiche per “rafforzare la fiducia reciproca strategica” e “concentrarsi sul consenso e sulla cooperazione”, ha detto una lettura del ministero degli Esteri cinese.

Wang ha affermato che i due paesi dovrebbero collaborare per mostrare di non essere una minaccia l’uno per l’altro, parole che apparirebbero logiche, se non contrastassero con una storia piuttosto tesa fra le due parti. C’è da apssettarsi una sempre maggior concorrenza fra i due paesi, nonostante la comune appartenenza ai BRICS.


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