Attualità
L’Impatto Recovery Fund reale: cediamo la libertà per diventare… più poveri
Ieri il Presidente del Consiglio Draghi ha presentato il PNRR, il piano di applicazione del famoso recovery Fund. i tono sono stati, ovviamente, enfatici, e non è neanche sua responsabilità: è un anno che tutti i media e la cattiva informazione distorta, soprattutto televisiva, lo presenta come il salvataggio dell’Italia, ma è veramente così?
Prendiamo dati offerti direttamente dal MEF sugli effetti del PNRR. La realtà è ben diversa per quanto riguarda i suoi effetti. Ecco la tabella riassuntiva.
Voglio farvi notare due dati:
- I consumi, che, per il PNRR si vengono a contrarre dal 2021 al 2023. Dato che i consumi sono l’espressione della ricchezza dei cittadini, sono quello che comprate, mangiate, bevete, viaggiate, gli effetti del PNRR sono restrittivi per almeno tre anni e , comunque, alla fine del periodo la loro espansione sarà, nella migliore delle ipotesi, molto contenuta, solo lo 1,9%.
- Nella migliore delle ipotesi il PIL crescerà, effetto cumulato del 3,6% in sei anni. Però è l’ipotesi migliore, quella peggiore è un effetto cumulato del 1,8%.
Shakespeare avrebbe detto, se fosse una commedia, “Molto rumore per nulla”, ma, in realtà, è moto peggio. Non solo è nulla, ma è qualcosa che, sicuramente, farà stare meno bene i cittadini italiani per almeno tre anni. Per poi avere un debito che, comunque e senza rinvii, dovrà essere ripagato per i successivi 34 anni, quando il nostro debito pubblico nazionale viene normalmente rinnovato e non ripagato. Tra l’altro la UE si prepara ad essere , fra i blocchi economici mondiali, quello più deflazionistico, e questo verrà ad aumentare il peso del rimborso del Recovery Fund nel tempo
Quindi anche seguendo gli stessi dati ufficiali ci troviamo di fronte ad una situazione tutt’altro che positiva , proprio a causa del recovery Fund. Non sarà facile, nei prossimi anni, spiegare politicamente che tutti stanno peggio perché abbiamo voluto utilizzare quest straordinario strumento che ci rende tutti, oggettivamente, più poveri.