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L’immunità di gregge svedese? Voluta dall’inizio

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Spesso si è pensato che la strategia svedese contro il Covid-19, legata essenzialmente al non fare molto ed a lasciare che si raggiungesse l’immunità di massa, sia stata legata anche ad una causalità, magari all’indecisione, che poi è sfociata nel lasciare che le cose andassero un po’ come come volevano, con un lockdown molto limitato che ha lasciato tutte le attività aperte.

Però il giornale svedese Expressen ci rivela una realtà ben diversa. Il 15 marzo, poche settimane dopo i primi segnali che il coronavirus era stato registrato  in Svezia, abbiamo il primo scambio di email fra esperti  governativi. .

Peet Tüll è un ex consulente medico e capo dell’unità di controllo delle infezioni del National Board of Health and Welfare  e scrive al suo successore, Anders Tegnell che ha  assunto la sua posizione quando Tüll si è ritirato.

Nell’e-mail, Tüll cerca di dare dei consigli a  Tegnell.

” Ciao Anders, ci sono tre strategie per fermare l’epidemia “, ha scritto nella corrispondenza e-mail riprodotta nel prossimo libro “Flocken”, il cui estratto è stato pubblicato su Svenska Dagbladet.

  • La prima strategia ha significato un blocco totale in Svezia, per quattro settimane.
  • La seconda alternativa, che Peet Tüll ha sostenuto nella sua e-mail: rintracciare il più possibile l’infezione e mettere gli infetti in quarantena per due settimane.
  • La terza alternativa proposta da Tüll , che sarebbe stata la così controversa strategia svedese: “Lascia che la diffusione dell’infezione, lentamente o rapidamente, raggiunga un’ipotetica ‘immunità di gregge’“.

Tüll però riteneva che la terza strategia fosse una provocazione perchè credeva che potesse portare a migliaia di morti. Infatti successivamente ha scritto:

” Mi sembra una strategia  senza testa, che non avrei mai accettato se fossi stato in carica“.

Ma lo stesso giorno gli arriva la risposta via e-mail di Anders Tegnell: l’opzione scelta è la tre.

A quel tempo, la parola “immunità di gregge” era poco conosciuta dal pubblico svedese, ma presto lo sarebbe stata a tutto il mondo. .

Dall’inizio della pandemia, più di 6.000 persone sono morte per covid-19 in Svezia. Quasi 142.000 sono stati infettati dal virus. Facendo un confronto con l’Italia , che ha 60 milioni di abitanti, la Svezia ne ha avuti leggermente di meno rispetto agli abitanti ed ha avuto più o meno lo stesso numero di casi, ma non si può parlare di raggiungimento dell’immunità di gregge.


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