Attualità
L’ideologia “Woke” del governo irlandese pesantemente sconfitta in un incomprensibile referendum
Il governo irlandese ha voluto un referendum per modificare la costituzione in modo più politicamente corretto. Il risultato è stato un disastro, con il governo sconfitto seccamente
Due referendum sulla definizione di famiglia e sul ruolo dell’assistenza alla donna sono stati completamente sconfitti, mentre il Taoiseach Leo Varadkar ha ammesso che il Governo non è riuscito a convincere l’opinione pubblica e ha ricevuto “due colpi” dall’elettorato.
Il referendum sulla famiglia – che proponeva di estendere la definizione di famiglia a quelle basate su relazioni durature, oltre a quelle basate sul matrimonio – è stato sconfitto con il 67,69% di voti contrari.
Anche il referendum sulla cura – che proponeva di eliminare il riferimento alla vita della donna in casa e ai doveri della madre in casa, sostituendolo con il riconoscimento della cura all’interno della famiglia – è stato pesantemente sconfitto, con il 73,9% di voti contrari.
I referendum erano una sorta di dazio che il governo irlandese aveva pagato all’ideologia “Woke” che andava oltre quanto già fatto, con il riconoscimento del matrimonio fra membri dello stesso sesso.
Poco dopo l’apertura delle urne in tutto il Paese alle 9 del mattino, i primi conteggi hanno mostrato che la maggioranza del pubblico aveva votato no alle proposte, spingendo il Governo ad ammettere la sconfitta nel pomeriggio, nonostante fosse stato dichiarato un solo risultato ufficiale che abbiamo oggi.
I risultati sono chiarissimi: gli irlandesi o sono rimasti a casa, con un’affluenza minima, o, se hanno votato, hanno respinto duramente i referendum. Notiamo che la differenza è tale che sicuramente anche una grande fetta dell’elettorato femminile ha votato contro le proposte dle governo, se è andata alle urne:
Il Primo Ministro Varadkar ha detto di aver accettato di essere una delle tante persone che “hanno sbagliato”, mentre il Ministro per l’Uguaglianza Roderic O’Gorman ha detto che il Governo non è riuscito a far valere le ragioni del cambiamento costituzionale presso il popolo irlandese. Nessuno però li aveva obbligati a presentare questi referendum e tutto questo dimostra quanto anche il piccolo establishmente irlandese sia comunque lontano dal sentire del Paese e dal suo popolo.
In nessuna contea hanno vinto i si neppure a Dublino
“Come capo del Governo e a nome del Governo, ci assumiamo la responsabilità del risultato”, ha detto il Taoiseach. “Era nostra responsabilità convincere la maggioranza delle persone a votare ‘Sì’ e chiaramente non ci siamo riusciti”.
Quando si perde un referendum “in modo così grave e con questo margine”, significa che ci sono state molte persone “che hanno sbagliato e io sono certamente una di queste”, ha detto Varadkar.
La realtà dei fatti è semplice: la gente se ne infischia ormai di queste dichiarazioni di principio volute dai governi politicamente corretti europei. Vorrebbe invece quello che non sono in grado di dare: un po’ più di benessere, di stato sociale, una vita un po’ più serena, la possibilità di costruire delle famiglie e, magari, cosa che ormai appare impossibile, avere dei figli. Gli europei vorrebbero un futuro, non delle sterili dichiarazioni di principio.
I primi politici che li capiranno saranno i trionfatori delle prossime elezioni.
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