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Libia: uno dei principali giacimenti del paese ferma la produzione per proteste popolari

Al Sharara, nel sud della Libia è stato fatto chiudere dai manifestanti anti governativi. Una perdita di produzione di 300 mila barili al giorno

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Sharara, il più grande giacimento petrolifero della Libia, ha interrotto completamente la produzione di petrolio lunedì, dopo che la produzione era stata limitata durante il fine settimana a causa delle proteste, hanno riferito a Bloomberg fonti a conoscenza delle operazioni del giacimento.

Sharara, che ha la capacità di pompare più di 300.000 barili al giorno (bpd) di greggio, ha prodotto per l’ultima volta circa 270.000 bpd sabato.

Tuttavia, il giacimento ha iniziato a ridurre gradualmente la produzione sabato, dopo che ai lavoratori del giacimento è stato detto di farlo, secondo le fonti anonime di Bloomberg. Ecco una mappa in cui è indicata la posizione del giacimento

Giacimenti libici di petrolio

In precedenza, lunedì, il governo libico riconosciuto a livello internazionale ha accusato il governo rivale dell’est di “ricatto politico” a seguito delle proteste che hanno portato a limitazioni operative nel giacimento petrolifero di Sharara.

La dichiarazione ha affermato che la riduzione della produzione del giacimento è stata un’estorsione, ma non ha approfondito l’affermazione.

La Reuters ha riferito sabato che i manifestanti hanno costretto il personale del giacimento a ridurre la produzione, citando due ingegneri senza nome che lavorano nel giacimento.

Il giacimento di Sharara è un obiettivo regolare per le fazioni politiche e militari in guerra in Libia, che vanta le maggiori riserve di petrolio in Africa, ma ha difficoltà a sfruttarle appieno a causa della complicata situazione politica del Paese.

L’ultima chiusura di Sharara è avvenuta a gennaio di quest’anno, sempre a causa dei manifestanti che chiedevano un maggiore coinvolgimento del Governo negli affari regionali, come la creazione di posti di lavoro e maggiori investimenti nell’economia regionale. In realtà è facile per una delle varie fazioni polituche dell’area intervenire sul giacimento, anche per la sua posizione isolata ed eccentrica nel sud del paese.

Nonostante la perdita di produzione dalla Libia, i prezzi del petrolio hanno continuato a crollare lunedì, a causa delle crescenti preoccupazioni sulla domanda, con i timori di una recessione negli Stati Uniti. In questo quadro 300 mila barili sono una goccia nel mare.

Il mercato ha largamente ignorato le preoccupazioni sull’offerta nelle ultime settimane, mentre si è intensificata l’ansia per la traiettoria della domanda globale di petrolio. I timori per la domanda in Cina, in presenza di una crescita economica fiacca, si sono ora riversati sulle preoccupazioni per la salute dell’economia più grande del mondo, gli Stati Uniti, trascinando al ribasso i prezzi del petrolio nonostante la riduzione dell’offerta.


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