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Libia: la produzione di petrolio riprende lentamente

I dati degli analisti indicano che la produzione di petrolio della Libia è in lenta ripresa, ma siamo ancora molto lontani dai massimi

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Le esportazioni di greggio della Libia dovrebbero diminuire di almeno 300.000 barili al giorno (bpd) a settembre, nonostante una modesta ripresa della produzione.

Gli analisti di FGE hanno riferito che la produzione libica di greggio è aumentata di circa 200.000 bpd dall’inizio del mese, attestandosi ora tra i 650.000 e i 700.000 bpd.

Tuttavia, si prevede che le esportazioni dalla Libia occidentale rimarranno minime a causa di cause di forza maggiore nei due principali giacimenti petroliferi del Paese: El Sharara, che produce 270.000 bpd, e il giacimento di El Feel, che produce 70.000 bpd.  FGE vede la produzione totale di greggio libico nel mese di settembre tra i 750.000 bpd e gli 800.000 bpd.

I porti libici hanno visto un aumento dei carichi di greggio, con le esportazioni che dovrebbero aumentare a 370.000 bpd questa settimana e a 490.000 bpd la prossima. Tuttavia, le prospettive generali per le esportazioni del membro dell’OPEC a breve termine sono incerte.

Le esportazioni di agosto sono state sostenute a oltre 1 milione di bpd, in parte grazie al greggio immagazzinato. Con l’esaurimento di gran parte del greggio immagazzinato, FGE prevede che le esportazioni libiche di settembre subiranno un netto calo. Secondo le previsioni, le spedizioni totali di settembre saranno in media inferiori a 700.000 bpd, 300.000 barili al giorno in meno rispetto al mese precedente – nell’ipotesi che la forza maggiore rimanga in vigore.

Ciò è dovuto alla combinazione di un aumento delle esportazioni nell’est della Libia e di un calo delle esportazioni nei porti occidentali a causa della forza maggiore nei giacimenti di Sharara e El Feel, che alimentano rispettivamente il porto di Zawia e il terminal di Mellitah.

Il 26 agosto il regime orientale libico ha provocato l’arresto dei giacimenti petroliferi a livello nazionale, in seguito al licenziamento del capo della Banca Centrale, Sadiq al-Kabir, da parte del governo occidentale. Sebbene il 3 settembre sia stato raggiunto un accordo per la nomina di un nuovo capo della banca centrale entro 30 giorni, le tensioni rimangono alte e molti osservatori temono che l’accordo possa non reggere. Il leader della Camera dei Rappresentanti orientale ha dichiarato che il blocco del petrolio continuerà fino a quando al-Kabir non sarà reintegrato.

Questa incertezza lascia il settore petrolifero libico in una posizione precaria e gli analisti temono che lo stallo politico in corso possa impedire una piena ripresa delle esportazioni di greggio nel prossimo futuro.

 


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