Economia
L’IA non è solo Nvidia. Broadcom lancia la sfida su due fronti: networking e chip custom per OpenAI
Il colosso dei chip Broadcom lancia “Thor Ultra” per il networking e sigla un accordo miliardario con OpenAI per chip custom. La strategia a tenaglia per erodere il monopolio di Nvidia sull’hardware AI

Quando si parla di Intelligenza Artificiale, il pensiero corre immediatamente a Nvidia. Giusto, per carità: l’azienda domina il mercato degli acceleratori (GPU) con una presa quasi monopolistica, tanto da aver raggiunto valutazioni stratosferiche. Eppure, come in ogni mercato in ebollizione, l’infrastruttura è complessa e c’è spazio per sfidanti intelligenti. Broadcom , un colosso noto per il networking e le telecomunicazioni, ha appena svelato una strategia su due fronti per erodere quel dominio.
E non lo fa in modo timido.
Fronte 1: il “Sistema nervoso” (Networking) con Thor Ultra
Questa settimana Broadcom ha lanciato il suo nuovo chip di networking, il Thor Ultra. Chiariamo subito: non è una GPU, non è un “cervello” che calcola l’IA. È, se vogliamo, il “sistema nervoso” che permette a centinaia di migliaia di quei cervelli di parlarsi tra loro.
I modelli di IA generativa, come ChatGPT, sono diventati così vasti (“large models”) che nessun singolo chip può gestirli. Hanno bisogno di “cluster” (grappoli) giganteschi di processori che lavorano all’unisono. Il collo di bottiglia, spesso, non è la potenza del singolo chip, ma la velocità con cui possono scambiarsi dati.
Qui entra in gioco Thor Ultra. Si tratta di una NIC (Network Interface Card) Ethernet da 800G. Il suo scopo è sfidare direttamente le soluzioni di networking di Nvidia (come InfiniBand), che sono notoriamente proprietarie e costose. Broadcom, aderendo agli standard aperti dell’Ultra Ethernet Consortium (UEC), sta offrendo ai costruttori di data center un’alternativa più aperta e, potenzialmente, meno costosa per evitare il “vendor lock-in” di Nvidia.
Fronte 2: Le “Armi” Custom (ASIC per OpenAI)
Il secondo fronte è forse ancora più insidioso per Sua Maestà Nvidia. Broadcom sta accelerando enormemente nel suo business di chip custom, noti come ASIC o XPU (acceleratori progettati su misura).
L’azienda non cerca di vendere a tutti la stessa GPU, come fa Nvidia. Fa qualcosa di diverso: si siede al tavolo con i giganti del cloud (gli “hyperscaler”) e progetta insieme a loro il chip perfetto per le loro specifiche esigenze.
Lo fa da anni con Google, per cui produce i noti Tensor Processor (TPU). Ora, la notizia bomba: Broadcom ha svelato un accordo per fornire a OpenAI (la creatrice di ChatGPT) ben 10 gigawatt di chip custom a partire dalla seconda metà del 2026. Secondo alcune fonti, si tratta di un accordo da 10 miliardi di dollari, che fa di OpenAI il quarto “hyperscaler” cliente di Broadcom per gli ASIC, dopo:
- Google (Alphabet)
- Meta
- ByteDance (TikTok)
La strategia: l’arsenale dei concorrenti
Perché i giganti tech si rivolgono a Broadcom? La risposta è semplice: la domanda di IA è così esplosiva che Nvidia, pur valendo 4.000 miliardi di dollari, non riesce a soddisfare tutti. Questo crea un’enorme opportunità per alternative come AMD e, appunto, Broadcom.
La strategia di Broadcom è tecnicamente ed economicamente astuta. Come ha dichiarato Ram Velaga, vicepresidente di Broadcom, l’azienda non vende server completi. Offre i progetti di riferimento e il silicio. “Per ogni dollaro che investiamo nel nostro silicio, ci sono almeno 6-10 dollari che i nostri partner nell’ecosistema stanno investendo”, ha detto Velaga.
In pratica, Broadcom non sta combattendo Nvidia frontalmente vendendo GPU generiche. Sta fornendo l’arsenale—sia le armi (chip custom) che la logistica (networking Thor Ultra)—ai più grandi clienti di Nvidia, permettendo loro di costruirsi un’alternativa su misura. Una strategia da kingmaker che, nel lungo termine, potrebbe rivelarsi molto redditizia.
Domande e Risposte (FAQ)
Come richiesto, ecco tre potenziali domande dei lettori con relative risposte.
1. Che cos’è esattamente il chip Thor Ultra di Broadcom? È più potente di una GPU Nvidia?
No, non è un concorrente diretto delle GPU (i “cervelli”). Thor Ultra è un chip di networking (una scheda di rete o NIC). Il suo compito non è elaborare l’IA, ma far comunicare tra loro centinaia di migliaia di processori (GPU o altri chip AI) in modo estremamente veloce. È il “sistema nervoso” o “l’autostrada” del data center. La sua importanza è cruciale perché, con modelli IA sempre più grandi, la velocità di comunicazione tra i chip è diventata un collo di bottiglia tanto quanto la potenza di calcolo stessa.
2. Perché OpenAI, che già compra da Nvidia, si rivolge a Broadcom?
Per tre motivi principali. Primo: diversificazione. La domanda è così alta che Nvidia da sola non basta. Secondo: costi e dipendenza. Affidarsi a un unico fornitore (Nvidia), che vende un sistema proprietario (lock-in), è rischioso e costoso. Terzo: personalizzazione. Broadcom non vende un prodotto standard, ma aiuta OpenAI a co-progettare un chip (ASIC) ottimizzato specificamente per i suoi modelli futuri. Questo permette a OpenAI di avere un hardware più efficiente per i propri carichi di lavoro rispetto a una GPU generica.
3. Qual è la vera strategia di Broadcom in questo mercato? Sembra stia facendo due cose diverse.
La strategia di Broadcom è un attacco a tenaglia. Da un lato, con i chip custom (come quelli per Google e OpenAI), “ruba” a Nvidia i suoi clienti più grandi, offrendo loro soluzioni su misura che Nvidia non fornisce. Dall’altro lato, con i chip di networking (come Thor Ultra e la serie Tomahawk), offre un’alternativa aperta e basata su standard Ethernet per connettere tutti questi chip, sfidando il networking proprietario (InfiniBand) di Nvidia. In sintesi: Broadcom si propone come il partner tecnologico indispensabile per chiunque voglia costruire un’infrastruttura AI su larga scala senza dipendere interamente da Nvidia.

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