Attualità
L’Europa può vivere anche se rinuncia alla moneta unica. Di P. Becchi ed A.M. Rinaldi
Da Libero Quotidiano di oggi.
Come il grande Lucio Battisti nel Nostro Caro Angelo cantava “è uno slogan falsità”, anche noi sosteniamo che l’euro e la stessa Unione Europea sono sostenuti da slogan di falsità e da propaganda di luoghi comuni volutamente fuorvianti. Un esercito di politicanti, portaborse, giornalisti, maggiordomi, camerieri, collaborazionisti, mentitori di professione, affaristi, funzionari pubblici e privati, lecchini di ogni genere, saltatori sul carro del vincitore, sindacalisti, buffoni di corte, hanno sempre di concerto dipinto come l’Unione Europea e il suo braccio armato, l’euro, fossero l’unica salvezza per un Paese come l’Italia, raccontando frottole catastrofiche su cosa sarebbe successo al solo pensiero di uscirne fuori a gambe levate.
L’Europa, l’Unione Europea e l’euro sono tre concetti distinti fra loro, anche se si è sempre cercato di sovrapporli in modo da far credere ai cittadini che non sia possibile scinderli l’uno dall’altro, e criticando gli ultimi due concetti si criticasse automaticamente anche il primo. Ma l’Europa, intesa come Continente, c’è sempre stata e (speriamo) sempre ci sarà, con tutte le sue tradizioni e la ricchezza delle sue diverse culture, mentre l’Unione Europea è stata costruita solamente per un accordo fra alcuni Paesi europei, e l’euro a sua volta è una moneta adottata da una parte soltanto di questi Paesi membri. Quindi concetti diversi e non irreversibilmente legati, anche perché la storia ci ha da sempre insegnato che qualsiasi trattato internazionale può sempre essere ripudiato o superato, se si rivela inadeguato. E il Trattato di Lisbona prevede pure espressamente l’uscita dalla UE, ed è su questo che si sono espressi di recente gli inglesi. Si può uscire dalla UE ma non si può uscire dalla gabbia dell’ euro? Qualcuno allora ci dovrebbe spiegare perché nella Unione Europea ci sono Paesi che hanno adottato la moneta unica e altri che invece hanno mantenuto la loro moneta. Certo, è paradossale che i Trattati prevedano un’ uscita dalla UE ma non dall’ euro. Ma questo semmai è una riprova di più del carattere “totalitario” di questa moneta.
Ormai anche l’uomo della strada ha compreso che siamo stati presi tutti sonoramente per i fondelli. Con la moneta unica il grosso affare lo hanno fatto solo i tedeschi. Ma dove è l’integrazione, la solidarietà, e quella farsa di mercato unico che sarebbe stato la conditio per far funzionare l’euro, il quale a sua volta avrebbe dispensato a pioggia benefici a tutti in nome dell’equità e del progresso? L’ euro è destinato a fallire, e se ci impediscono l’uscita senza uscire dalla UE, ebbene non ci resta che uscire da entrambe.
Se a Bruxelles un obiettivo sono riusciti sempre a perseguirlo è stato quello di aver “messo in sicurezza” gli interessi delle lobby delle multinazionali e della finanza globale a totale discapito dei cittadini e dell’economia reale, il tutto espropriando subdolamente proprio i cittadini del loro sacrosanto diritto nell’autodeterminarsi con metodi democratici. Insomma, la UE è solo un sottile e ben pianificato progetto spacciato come la panacea ai problemi del cittadini, mentre è soltanto servita a togliere sovranità agli Stati nazionali. Burocrati e banchieri sono riusciti in questo modo a sostituire il voto dei cittadini con quello dei mercati e ad attribuire agli stessi cittadini, tramite l’asfissiante carico fiscale, il ruolo di prestatore di ultima istanza che invece è prerogativa imprescindibile di qualsiasi banca centrale che si voglia chiamare in questo modo.
Ma come è possibile uscirne fuori? Anzitutto è necessaria una corretta opera di informazione e divulgazione, come quella che sta cercando di fare Libero, con i suoi articoli e con la raccolta di firme in corso, alla quale con questo articolo, intendiamo pubblicamente aderire, sperando che altri intellettuali seguano il nostro esempio.
Si tratta di recuperare decenni e decenni di vergognoso bombardamento mediatico a favore di una “euroforia” che ha narcotizzato i cittadini tanto da renderli passivi e disponibile ad accettare qualsiasi imposizione.
Uscire dall’euro e dall’ UE non solo si può ma si deve e non appena gli inglesi dimostreranno al mondo intero che fuori dal giogo della UE c’è vita, anche altri Paesi finalmente prenderanno coraggio e sbatteranno la porta in faccia a chi ha fatto di tutto per assoggettarli a quella che Ida Magli chiamava “la dittatura europea” .
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