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Euro crisis

L’Europa non ha capito che se l’Italia dovrà privatizzare gli acquirenti della svendita saranno cinesi, Machiavelli (dos Santos) reloaded

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Come negli anni novanta stiamo osservando che i grandi interessi stranieri stanno mettendo nell’angolo il Belpaese. Agosto, mese sottile, sta vedendo grande volatilità: nessuna sorpresa anche qui: a settembre ci sarà il nuovo TLTRO della BCE e quindi le condizioni dovranno essere opportune. Ricordatevi, nella mente bacata europea – anzi, più che bacata, interessata – lo strumento del funding fornito dalla banca centrale serve soprattutto a bloccare sul nascere ogni velleità di lasciare l’euro da parte di qualche paese maverick, dunque bene che le banche siano bloccate da un prestito in euro non convertibile, ad esempio nel caso italiano in nuove lire. E qui abbiamo smarcato la volatilità agostana, come possiamo anche prevedere un rally post TLTRO.

Ora, tornando a bomba, quello che l’Europa dei poteri forti vuole dall’Italia è, nell’ordine:
-1. mettere le mani sugli asset di stato ed aziende in generale, possibilmente a basso prezzo
-2. mettere le mani nel risparmio delle famiglie
-3. in subordine e solo a parole, mettere in ordine i conti nazionali

1. Il primo punto è di facile dimostrazione: anche negli anni novanta privatizzare non serviva a ridurre il debito pubblico e non è servito a molto altro, se escludiamo le privatizzazioni del settore elettrico e del gas che hanno creato un nuovo mercato (resta da vedere se sia veramente convenuto passare al privato in termini di incremento di costo dell’energia materializzatosi negli ultimi 15 anni). Infatti il debito pubblico non fu eroso dalle privatizzazioni, privatizzazioni che furono una sorta di dazio pagato a coloro – stranieri – che avevano interessi in Italia (per il tramite di coloro che fecero poi carriera in Europa, Prodi e Draghi su tutti, potremmo definirli ‘gli europei affidabili’ del terzo millennio, in passato erano chiamati diversamente). Questa volta l’Italia di Renzi, perfettamente consigliato da colui che ha già subito l’ira funesta dei poteri stranieri quando non si voleva allineare – il Cav nel 2011, andò imperterrito per la sua strada pensando di avere una sponda oltre oceano, sponda che si è invece dimostrata una oscura tagliola direi… – e con oltre il 40% di consensi Renziani che salgono a oltre il 60 con quelli del Centrodestra ha ben pensato di chiedere per tempo aiuto a chi ha in mano il cash mondiale, la Cina, con l’impegno di intervenire in prima istanza.

Oggi l’Impero Celeste è presente praticamente in tutte le aziende di Stato italiane di rilievo sia nell’azionariato che in partnership strategiche votate allo scambio di tecnologia con – sembra – l’accordo di intervenire in caso di OPA, OPS o altra forma di attacco speculativo e/o acquisitivo. Ossia, visto il caso di Electricidad de Portugal dove i tedeschi pensavano di averla già in tasca dopo aver obbligato lo Stato portoghese a privatizzare, ed invece i cinesi rilanciarono del 57% dall’ultimo prezzo di borsa disintegrando ogni velleità teutonica, se qualcuno in Europa pensa di accaparrarsi l’ENEL di turno ha sbagliato davvero i conti! Alla faccia degli impegni che Mario Monti potrebbe -…- aver preso con A. Merkel in questo senso… Per inciso, io spero che chi voleva male all’Italia cercando di acquisire pezzi importanti a saldo finisca Cornuto e Mazziato (leggasi, con un pugno di mosche e con uno scambio di tecnologia con l’Oriente che permetta la nascita di un nuovo temibile competitor).

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2. Mettere le mani sul risparmio famigliare è invece interesse germanico provato dai mille studi fatti da Think Tanks tedeschi, si sa il popolo teutonico non può accettare un’Italia più ricca di se stessa, essendo la patrimoniale di massa l’unico strumento secondo Berlino per raddrizzare i conti italiani (come cittadino italiano vi dico che se ci crediamo anche stavolta saremo da considerare veri asini dalle generazioni a venire). Chiaro che prosciugare l’enorme risparmio famigliare significherebbe tarpare le ali ad ogni eventuale riscossa/ripresa futura del Belpaese anche essendo usciti dalla moneta unica, non avendo fondi per finanziarla – probabilmente questo è il vero motivo della sfrontatezza tedesca nel richiederla –

3. In ultimo la soluzione europea dei conti pubblici è solo uno slogan, l’Europa tedesca NON è interessata a migliorare i conti dei paesi che considera suoi sottoposti, meglio tenerli schiavi del debito. Come successo in Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna dove la cura di EU&Troika ha fatto salire e non scendere il debito e la disoccupazione! (Con però l’esplosione del debito estero, ad es. la Grecia è passata di ca. 70% del debito nazionale in mani estere all’inizio della crisi al 115% attuale, sveglia italiani!). Si ricordi che gli USA quando crearono lo Stato federale, PRIMA mutualizzarono i debiti e POI fecero l’unione politica: qui invece la Germania ci dice di fare illogicamente il contrario, una ragione dovrà pur esserci… [Appunto, l’interesse economico tedesco, ricordando che le due ultime guerre mondiali furono scatenate e dichiarate dai tedeschi per meri motivi economici!!! E furono milioni di morti….]
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In questa Europa con fini economici che conviene solo alla Germania ed ai suoi satelliti, i periferici non possono avere altro spazio se non quello dei sottoposti. Tutti accetteranno tranne Francia ed in un certo qual modo anche l’Italia, prima o poi conieranno assieme l’euromed, temo però in stile prima guerra mondiale in tema di alleanze variabili e pessime figuracce. Il fine giustifica i mezzi, diceva un maestro (italiano) del passato…

Per intanto osserviamo compiaciuti il nervosismo tedesco per un’altra partita che stanno perdendo avendola già vinta… La storia si ripete.

 

Mitt Dolcino

 


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