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Difesa

L’era dei robot killer: Ucraina e Russia introducono droni a guida autonoma sul campo di battaglia

Sia l’Ucraina sia la Russia stanno innovando l’arte della guerra introducendo drni a guida autonoma che, praticamwtne, attaccano riconoscendo da soli i bersagli. Veri e proprio killer robot

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Gli sviluppatori di droni ucraini e russi sono in corsa per sviluppare droni d’attacco autonomi con visuale in prima persona (FPV) immuni al radio-jamming. Una situazione che li renderebbe immuni dai disturbi dei sistemi anti drone degli avverssari e quindi molto più pericolosi. Per farlo si sono rivolti soprattutto allo sviluppo dei droni a guida autonoma o semi autonoma. 

L’avvocato e attivista ucraino Serhii Sternenko ha recentemente condiviso un video di uno di questi droni sviluppato dalla 60esima e 63esima brigata meccanizzata delle Forze Armate ucraine. Nel video, il drone si apposta su un carro armato russo prima di colpirlo.

Sternenko ha detto che l’attacco è stato effettuato in “condizioni di soppressione attiva da parte dei sistemi di guerra elettronica”. Cioè di livello di disturbo tale da non permettere, in teoria, da non permettere di colpire gli obiettivi.

Visione artificiale

I disturbatori di radiofrequenza possono ostacolare la comunicazione tra un drone e il suo operatore, interrompendo la navigazione della piattaforma.

Con la visione artificiale, invece, un drone traccia il suo “bersaglio in modo automatico, non si affida ai segnali dell’operatore ed è immune ai disturbi”, per cui non è più necessario proseguire nel collegamento radio. Il drone proseguirà nella sua missione colpendo comunque l’obiettivo

I sistemi a visione artificiale “Neutralizzano il lavoro della [guerra elettronica] del nemico nella maggior parte dei casi e permettono di colpire il nemico in modo ancora più efficace”, ha dichiarato Sternenko.

Si calcola che l’Ucraina, fra doni acquisstati ufficialmente e quelli comprati da organizzazioni private, riesca a mettete in campo circa 1000 droni.

Altri droni autonomi

I droni d’attacco autonomi sono stati impiegati in precedenza nella guerra: secondo quanto riferito, i droni Saker Scout dell’Ucraina hanno effettuato attacchi contro obiettivi russi nel 2023.

Sviluppato da un’azienda di sviluppo AI, il quadcopter Saker Scout è in grado di identificare 64 tipi diversi di obiettivi militari russi e di resistere alle interferenze radio, secondo Forbes. Ha una portata di 12 chilometri (7,4 miglia) e può trasportare una munizione di 3 chilogrammi.

Sakker scout

Inoltre, il gruppo ucraino AirUnit avrebbe sviluppato in ottobre un drone FPV con un sistema autoguidato. A differenza del drone Saker, completamente automatico e in grado di individuare, localizzare e identificare i bersagli da solo, AirUnit richiede che il bersaglio venga prima identificato ed evidenziato da un uomo.

Secondo Forbes, anche il drone FPV condiviso da Sternenko rientra in quest’ultima categoria.

Armi russe

Ci sono sempre maggiori segnali che anche la Russia sta automatizzando la “kill chain”, la catena di eliminazione dell’esercito.

Una versione aggiornata del Lancet 3, una munizione circuitante (kamikaze) considerata fra le armi di maggior successo di Mosca in Ucraina, è apparsa in prima linea negli ultimi giorni con una modalità che identifica il tipo di bersaglio prima di entrare in una fase di attacco finale.

I video pubblicati da blogger russi sulla piattaforma di social media Telegram mostrano attacchi Lancet che identificano hardware ucraino, tra cui un carro armato Leopard 2 fornito dalla Germania e un Howitzer M777 di fabbricazione britannica.

Gli esperti suggeriscono che il sistema “target lock”, che il produttore di Lancet Zala ha evidenziato in precedenza, utilizza l’apprendimento automatico per identificare automaticamente un “catalogo” precaricato di attrezzature ucraine, tra cui armi occidentali di alto livello.

Può quindi entrare in una modalità di attacco che sembra funzionare senza la necessità di un pilota umano – un sistema che probabilmente è stato sviluppato per superare la tecnologia di disturbo della guerra elettronica, che è in grado di sconfiggere un attacco di droni bloccando il segnale di un operatore.  Questo rende il drone estremamente efficace nel colpire i mezzi pesanti dell’esercito ucraino, oltre a richiedere un addestramento minimo per i soldati: alla fine è suffiente lanciare il drone e poi lui farà il resto.


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