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Leopard 2 A8: il gigante da 70 tonnellate è ufficialmente arrivato. Ma serve davvero in un mondo di droni?

Presentato il nuovo carro armato europeo: costo elevato e peso record. Analisi di un investimento militare che sfida le lezioni dell’Ucraina e di Gaza

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KNDS Germany ha ufficialmente svelato il Leopard 2 A8, il nuovo “re” dei corazzati europei. Una cerimonia in pompa magna per quello che rappresenta un evento storico: è il primo carro armato costruito completamente da zero per la Bundeswehr dal lontano 1992.

Il Ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, non ha perso tempo, confermando che la Germania fa sul serio (o almeno ci prova): ai 123 esemplari già ordinati, con consegne previste tra il 2027 e il 2030, se ne aggiungeranno probabilmente altri 75 l’anno prossimo. Un piano di riarmo massiccio che coinvolge anche Lituania, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Norvegia, nel tentativo di creare uno standard europeo comune.

Tuttavia, dietro l’entusiasmo delle cerimonie e i contratti milionari, sorgono dubbi tecnici e strategici non indifferenti. Stiamo acquistando la macchina perfetta per la guerra di ieri?

Un mostro tecnologico (e di peso)

Il Leopard 2 A8 non è un semplice restyling. È una macchina da guerra completamente riprogettata, dotata di un cannone Rheinmetall 120 mm/L55A1 capace di sparare munizioni programmabili, ottiche digitali avanzate e una visione a 360 gradi. Ma il dato che salta all’occhio è un altro: il peso.

Siamo di fronte a un colosso da circa 70 tonnellate. Per dare un termine di paragone, siamo ai livelli del mastodontico M1 Abrams americano. Se da un lato questo garantisce una protezione passiva eccezionale, dall’altro solleva enormi interrogativi sulla mobilità logistica. Spostare 70 tonnellate nell’Est Europa, su ponti civili e terreni fangosi, non è un gioco da ragazzi. La potenza di fuoco è nulla se il carro non riesce ad arrivare al fronte o rimane impantanato. Tra l’altro questo peso è nella configurazione senza alta protezione contro le mine.

Ecco i dati tecnici salienti forniti dal costruttore:

CaratteristicaDettaglio
Peso in combattimento< 69,5 tonnellate (fino a 70t)
Motore1.500 CV (1.100 kW)
Armamento principaleCannone 120 mm L55 A1
ProtezioneCorazzatura modulare + Sistema Attivo TROPHY
Velocità max60 km/h su strada
AutonomiaCirca 400 km
Costo stimatoCirca 20-25 milioni di euro per sistema

Il dubbio strategico: l’elefante contro lo sciame

L’aspetto più controverso, e su cui gli analisti più attenti puntano il dito, è l’adeguatezza di un simile mezzo nel moderno teatro bellico.

La guerra in Ucraina ha brutalmente dimostrato che i carri armati pesanti, per quanto sofisticati, sono estremamente vulnerabili. Droni FPV da poche centinaia di euro sono in grado di immobilizzare o distruggere mezzi che costano decine di milioni.

Leopard 2 A8 presentazione

Per ovviare a questo, il Leopard 2 A8 monta il sistema di protezione attiva Trophy di fabbricazione israeliana. Sulla carta, è una meraviglia tecnologica capace di intercettare missili e proiettili in arrivo.

Tuttavia, la realtà operativa recente racconta una storia più sfumata. A Gaza, il sistema Trophy montato sui carri Merkava ha mostrato dei limiti. Sebbene efficace, non è infallibile: attacchi saturanti, droni lanciati dall’alto o tattiche di guerriglia ravvicinata hanno portato alla distruzione o al danneggiamento di diversi carri (si parla di almeno 5 unità perse in contesti specifici).

Spesa efficiente o dinosauro costoso?

Il costo per “sistema” si aggira intorno ai 20 milioni di euro. In un’ottica keynesiana, la spesa pubblica militare è pur sempre uno stimolo industriale, specialmente per la base manifatturiera tedesca (e per l’indotto europeo). Ma l’efficienza marginale di questo investimento è tutta da verificare.

La Bundeswehr e gli alleati NATO stanno scommettendo pesantemente su un concetto di guerra corazzata classica, “blindando” i veicoli fino all’inverosimile. La Norvegia, ad esempio, ha optato per una versione leggermente diversa, rinunciando a parte della protezione pesante per recuperare mobilità, e utilizzando sistemi di allarme laser diversi da quelli tedeschi.

La domanda rimane: in un’era dominata dalla guerra asimmetrica, dall’intelligenza artificiale e dagli sciami di droni, ha senso investire miliardi in piattaforme da 70 tonnellate che rischiano di diventare bersagli statici di lusso?

Leopard 2A 8 presentazione (Hartpunkt)

Domande e risposte

Perché il peso di 70 tonnellate è considerato un problema critico?

Il peso eccessivo limita drasticamente la mobilità strategica e tattica. Molte infrastrutture civili europee, come ponti e viadotti, non sono progettate per reggere carichi simili, complicando la logistica. Inoltre, su terreni morbidi o fangosi (come la rasputitsa ucraina), un peso elevato aumenta il rischio di impantanamento, rendendo il carro un facile bersaglio immobile, indipendentemente dalla sua potenza di fuoco o dalla corazzatura.

Il sistema Trophy garantisce l’invulnerabilità del Leopard 2 A8?

No, nessun sistema garantisce l’invulnerabilità totale. Sebbene il Trophy sia uno dei migliori sistemi di protezione attiva (APS) al mondo, progettato per intercettare missili anticarro, ha mostrato vulnerabilità nel recente conflitto a Gaza. Attacchi coordinati, saturazione del sistema con più proiettili contemporanei o droni kamikaze che colpiscono dall’alto (top-attack) possono superare le difese, come dimostrato dai danni subiti dai carri israeliani.

Qual è la differenza principale tra la versione tedesca e quella norvegese?

La differenza risiede nella filosofia d’impiego e nella componentistica nazionale. La Norvegia ha posto maggiore enfasi sul contenimento del peso, rinunciando ad alcune protezioni pesanti per i cingoli e alla protezione antimina sottoscocca per favorire la mobilità. Inoltre, i sistemi di comunicazione, gestione del campo di battaglia e i sensori di allarme laser sono diversi per integrarsi con gli standard specifici delle rispettive forze armate.

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