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L’ennesima campagna di Terrore Climatico dell’ONU: ormai è irreversibile. Bene

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L’ennesima, gradevole, riunione  degli scienziati dell’ONU; ha prodotto un report di oltre 3900 pagine, ridotte a 42 per i politici. In realtà, nell’immancabile ottimismo di questi paper, potremmo dire semplicemente: siamo tutti morti. Fine dei giochi. Ecco un riassunto:

  • la temperatura mondiale è già aumentata di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali ed è probabile che raggiunga temporaneamente 1,5°C di riscaldamento entro 20 anni anche nello “scenario migliore” in cui le emissioni di gas serra vedono riduzioni “profonde”. Semplicemente anche perché a ridurre le emissioni potrebbero essere solo gli europei..
  • L’ultimo decennio è stato molto probabilmente più caldo di qualsiasi altro periodo degli ultimi 125.000 anni, quando il livello del mare era fino a 10 metri più alto. Secondo il rapporto, la combustione e la deforestazione hanno anche aumentato l’anidride carbonica nell’atmosfera più di quanto non siano stati in due milioni di anni, e l’agricoltura e i combustibili fossili hanno contribuito a una concentrazione di metano e protossido di azoto superiore a qualsiasi punto in almeno 800.000 anni.
  • Il documento è “un codice rosso per l’umanità”, ha affermato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, in un commento preparato legato al rilascio. “Questo rapporto deve suonare una campana a morto per carbone e combustibili fossili prima che distruggano il nostro pianeta”.
  • Gli impegni dei firmatari dell’Accordo sul clima di Parigi sono “”insufficienti per ridurre le emissioni di gas serra” per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C.
  • Più le temperature salgono oltre i 2°C, peggiore sarà l’impatto. Come con qualsiasi cosa, il cambiamento climatico rischia di innescare cicli di feedback, poiché l’aumento delle temperature provoca lo scioglimento di più ghiaccio artico, sbloccando il carbonio sepolto in profondità nel permafrost, che potrebbe farsi strada nell’atmosfera.
  • L’inviato presidenziale speciale degli Stati Uniti per il clima, John Kerry, ha affermato che i risultati hanno sottolineato “la schiacciante urgenza di questo momento”.
  • L’Arabia Saudita avrebbe tentato di manomettere il rapporto, secondo il FT: in negoziazioni virtuali KSA ha obiettato ad alcune delle parole del sommario poiché i rappresentanti della centrale elettrica esportatrice di petrolio hanno cercato di sostituire i riferimenti alle “emissioni di carbonio” con “emissioni di gas serra”. Ma “la scienza ha prevalso”, o meglio la pretesa della scienza, perchè ci sono gas serra ben peggiori del CO2..
  • Per la prima volta, il rapporto apparentemente collega il cambiamento climatico a episodi di “clina estremo”. L’ondata di caldo mortale che ha ucciso centinaia di persone quest’estate nel nord-ovest del Pacifico nordamericano sarebbe stata “virtualmente impossibile” senza la crisi climatica. L’IPCC afferma che le forti piogge che si verificavano una volta ogni 10 anni ora si verificano il 30% più frequentemente, con siccità che si verificano più del 70% più spesso.
  • I livelli degli oceani sono aumentati di 24 pollici (in media) nell’ultimo secolo e il tasso di aumento è raddoppiato dal 2006.
  • L’AP ha definito questo prossimo dettaglio il “Big Catch” del rapporto: raggiungere l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi, che prevede di mantenere l’aumento della temperatura a 1,5°C entro la fine del secolo, si crede sia possibile solo attraverso ciò che è noto come “emissioni negative”: ciò significa aspirare più anidride carbonica dall’atmosfera di quanta ne venga aggiunta. In altre parole, essere “a emissioni zero” o “a emissioni zero” o come lo chiamano i giganti della tecnologia americana come Microsoft in questi giorni, non è più sufficiente.
  • Solo 25 grandi città – quasi tutte in Cina – hanno emesso più della metà dei gas serra rispetto a  un campione di 167 centri urbani in tutto il mondo.

Quindi alla fine tutto quello che viene programmato ora è… inutile. Dovremmo iniziare a respirare anidride carbonica, o avere fonti energetiche immense per poter addirittura assorbire l’anidride carbonica tmosferica.

Ora, ammesso e non concesso che tutto quello contenuto in questi report abbia una vaga idea di attendibilità, dato che le previsioni degli ultimi 30 anni si sono rivelate sbagliate, invece che pensare a tassare e distruggere gli investimenti, uno stato serio farebbe l’esatto contrario: programmerebbe lo sviluppo e la costruzione di fonti energetiche indipendenti dal carbonio. A fare questo passo è il paese che  meno si è sinora interessato  del problema e che sta perfino ancora costruendo centrali a carbone: la Cina, che ha in corso una serie di progetti e di investimenti nel settore del nucleare, dai grandi reattori tradizionali , a quelli piccoli e modulari, ai reattori  a sali di torio  fusi a quelli  fusione. L’occidente, i “Gretini”, si riempiono la bocca di parole ma, in realtà, con la propria passività, la loro vuota retorica, non fanno assolutamente nulla.


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