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L’ECCELLENZA ITALIANA SCONOSCIUTA ALL’ITALIA COME POLITICA E SISTEMA PAESE

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https://www.youtube.com/watch?v=eot8MfzYgso&t=2045s

Una sintesi spettacolare sulla Cina, sia come storia ECONOMICA che come geopolitica applicata dalla Cina al resto del mondo e all’Africa in particolare.

La storia della Cina dalla II Guerra Mondiale in poi è illuminante sulle problematiche che i paesi poveri ad alta popolazione e forte crescita demografica devono fare per uscire dal “tunnel” della miseria-violenza:

Sviluppo economico bruciato dalla crescita demografica fuori controllo.

Il momento chiave per la Cina, dopo il RADDOPPIO DELLA POPOLAZIONE in 25 anni (dal 1960 a metà anni ‘80) è stata la politica del controllo demografico attuata in modo estremamente rigido e con conseguenze sociali e personali per i cittadini cinesi molto pesanti.

Ma il controllo demografico è stata la chiave di volta di un arco di politiche economiche molto ben congeniate che in 40 anni hanno fatto moltiplicare PER 100 IL REDDITO MEDIO DEI CITTADINI e hanno fatto uscire dalla povertà 800.000.000 di persone (più della metà della popolazione cinese)

Quello che emerge in modo prepotente dalla competenza interdisciplinare fuori dal comune di Geraci è che per affrontare i giganteschi problemi di geopolitica che stanno emergendo nel mondo e che stanno portando (nella totale ignoranza delle masse occidentali) a crisi delle risorse sempre più gravi, il punto chiave è stabilizzare la popolazione mondiale.

Per capire questo basta vedere i dati demografici della Nigeria:

http://popolazione.population.city/nigeria/

la cosa terrificante è che i grafici di praticamente tutti i paesi africani sono equivalenti e in particolare l’intero “MONDO ARABO” AFRICANO E NON.

L’assurdo  è che di questi problemi non se ne parla minimamente nei media, nonostante l’Italia sia il paese che in Europa sta maggiormente subendo l’immigrazione conseguente a questo abnorme sviluppo demografico.

Se non verrà trovata una soluzione i paesi africani (come sta già accadendo dal genocidio del Burundi del 1994 in cui su una popolazione di meno di 10.000.000 in 100 giorni ne venne massacrata nei modi più brutali immaginabili circa 1.000.000, cioè più del 10%, come se in Italia in 100 giorni venissero massacrati 7/8.000.000 milioni di italiani da parte di altri italiani) esploderanno uno alla volta e la spinta migratoria verso l’Europa diventerà fuori controllo ed equivalente a quella subita dall’impero romano lungo il LIMES (ASSE RENO DANUBIO).

Torniamo al tema Cina:

Gerani spiega in modo eccelso le cause e le peculiarità dello sviluppo cinese, una società in cui l’individuo da millenni è abituato (anche culturalmente) a mettere lo sviluppo del paese davanti alla propria vita, come fa una formica rispetto alla propria colonia.

La Cina è un’unica grande azienda con un unico consiglio di amministrazione che ragiona in modo strategico a 20, 30/50 anni con risultati di crescita impressionanti:

Grazie soprattutto ad una politica monetaria estremamente espansiva, in Cina il Q.E. di Draghi lo stanno facendo da decenni ma il grano va in investimenti materiali, infrastrutture e potenti aiuti statali all’economia e all’esportazione.

Detto in modo chiaro noi occidentali individualisti e immersi nella giungla sociale darwiniana in cui tutti sono contro tutti e in cui chi mette l’interesse collettivo davanti al proprio egoismo e interesse personale è considerato un idiota idealista (dalla “rivoluzione culturale individualista e edonista” del 1968 che ha posto le basi per il trionfo del capitalismo selvaggio sull’organizzazione sociale e in benessere collettivo in occidente), categoria cui orgogliosamente cerco di appartenere.

Ebbene noi occidentali non abbiamo speranza contro la “cultura del riso” (1), cioè i popoli “formicaio” orientali coordinati dal Gigante Cinese, che semplicemente sta riprendendo il suo ruolo millenario di superpotenza mondiale.

Tutte le notizie che i media di regime ci vendono come guerra dei dazi, ecc. Geraci splendidamente le incasella nella prospettiva storica e quindi emerge in modo chiaro come Trump stia semplicemente riequilibrando un sistema commerciale mondiale in cui tedeschi e cinesi stanno manipolando in modo plateale gli equilibri commerciali a loro favore:

la Germania con il trucco Euro (con cinica e immorale incuranza delle devastazioni che sta producendo a tutto il sud Europa) e la Cina con il pesantissimo Dumping statale a favore delle proprie aziende e esportazioni.

Per finire una proposta per un nuovo modo di intendere il ministero degli esteri: farlo alla cinese cioè unire la geopolitica all’economia e allo sviluppo economico.

Magari dopo il “super esperto” Alfano pensare ad un ministro degli esteri come Geraci no?

Italia libera, equa, sostenibile e soprattutto sovrana.

(1) Cultura del riso: gli stati asiatici che vivono e basano la loro civiltà sul riso sono storicamente dispotismi ben accettati dalla popolazione, perché?

Perché per coltivare il grano basta arare il terreno e seminare (al resto ci pensa il clima, un anno meglio un anno peggio)= cultura individualista.

Per il riso assolutamente no: il riso richiede un’accuratissima organizzazione collettiva per livellare i campi e dargli la giusta inclinazione, creare gli argini per dare la giusta altezza all’acqua, che va prelevata, trasportata e gestita con estrema cura per non far franare tutto a valle, ecc., ecc., ecc. il risultato è in certi casi incredibile.

Ecco dove nasce il “DISPOTISMO ORIENTALE” che rende quei popoli formiche operose che lavorano collettivamente e per i governi orientali è molto più facile coordinare politiche collettive.

Marco Santero


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