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Le Psy-op del governo britannico per obbligare i cittadini verso il Net Zero

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Il Behavioural Insights Team (BIT) – avviato dal governo britannico per poi diventare, alla fine del 2021, di proprietà di Nesta, che si definisce un ente di beneficenza indipendente focalizzato sull’innovazione – ha pubblicato un nuovo rapporto.  Sebbene i suoi autori lo presentino come un’utile “guida” verso la costruzione di “una società a zero emissioni”, ciò che gli osservatori critici nei confronti di questo contenuto ne hanno tratto è che esso promuove, e descrive nei dettagli, varie forme di manipolazione psicologica delle persone.

Il problema che il Behavioural Insights Team (alias “Nudge Unit”) si è trovato a risolvere fa parte della narrativa sul cambiamento climatico, dove raggiungere lo “zero netto” significa eliminare le emissioni di gas serra. E a loro non sembra importare se il modo per arrivarci è la manipolazione diretta delle persone, in particolare online, attraverso suggerimenti (“nudge”) per fare scelte che non sono realmente loro ma servono all’agenda.

Queste scelte riguardano e consumano la vita quotidiana delle persone: cosa indossano, cosa e quanto mangiano, come si recano al lavoro, se quel lavoro è “rispettoso del clima”, come viaggiano in generale e dove vanno, per esempio, in vacanza.

Questi sono tutti esempi di ciò che il rapporto mira a influenzare dal punto di vista comportamentale e, chiaramente, la “soluzione” è quella di spingere attivamente i cittadini verso una “trasformazione sociale”.

In questo senso, il rapporto raccomanda di inserire nelle app dei suggerimenti che cerchino di indirizzare l’utente a ordinare meno cibo da asporto attraverso quella che i critici potrebbero chiamare “trasformazione della realtà” – un suggerimento è quello di cambiare il nome delle porzioni piccole in “porzioni regolari”.

A un certo punto, il rapporto cita il caso di studio 4 del BIT, che si occupa di “esplorare” il ruolo degli influencer dei social media come veicolo per promuovere “comportamenti verdi”.

Il caso di studio BIT 12, invece, riguarda “l’assistenza a Solent Transport per la realizzazione di un’applicazione efficace di ‘Mobilità come servizio'”. Solent Transport è una partnership con le autorità di trasporto locali, mentre l’idea principale è quella di “incoraggiare le persone a lasciare l’auto” e “spingerle” verso altri mezzi di trasporto. Il caso di studio 15 del BIT riguarda l’idea di “incoraggiare” i clienti a ordinare porzioni più piccole sulle piattaforme da asporto.

Vengono forniti diversi suggerimenti per rendere “facile l’alimentazione sostenibile”, tra cui quello di sfruttare il fatto che gli acquisti online “offrono molte opportunità per fornire suggerimenti tempestivi per la sostituzione, o incoraggiare obiettivi e consigli personalizzati legati ai filtri e alla classifica dei prodotti”.

Il BIT afferma che nel produrre questi casi di studio di interventi, ha collaborato con “HMG, il governo francese, la Corte del principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti, il World Wildlife Forum, Unilever, Tesco, Sky, Gumtree e Cogo”, tra gli altri. Alla fine si tratta di operazioni psicologiche che forzano, anzi ingannano, il consumatore per giungere ai propri scopi, anche se questi non sono, di loro natura d’accordo. 


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