Seguici su

Difesa

Le infrastrutture energetiche iraniane sono ora molto più vulnerabili, e il prezzo del petrolio ne risente

La possibilità di un’escalation fra Israele e l’Iran è ancora ben presente e le infrastrutture petrolifere e del gas iraniane sono più esposte, dopo che Israele ha colpito le difese antiaeree di Teheran

Pubblicato

il

Israele ha contrattaccato  con un raid aereo sull’Iran , ma si è trattato di un’azione controllata e mirata contro obiettivi militari o strategici, evitando di colpire le infrastrutture petrolifere e nucleari, anche se lo stato ebraico si è riservato di proseguire la propria azione se vi fossero altre azioni di Teheran.

Ora l’Iran ha promesso di colpire nuovamente Gerusalemme prima delle elezioni americane, rischiando un’escalation che potrebbe portare ad un allargamento del conflitto. 

Tuttavia, gli analisti delle materie prime di Standard Chartered hanno assunto una visione più sfumata della situazione.
Sebbene le infrastrutture energetiche non siano state un obiettivo diretto nell’ultima tranche di attacchi missilistici israeliani contro l’Iran, le strutture petrolifere e del gas del Paese non sono uscite del tutto indenni dagli attacchi.

Tre giorni fa, il Guardian ha riferito che Israele ha utilizzato attacchi aerei di precisione e con droni per colpire principalmente i sistemi di difesa aerea che proteggono strutture cruciali per il petrolio e il gas, nonché siti militari legati al programma nucleare di Teheran e alla produzione di missili balistici.

Batteria S-300 iraniana

Alcuni dei sistemi di difesa aerea presi di mira includono la raffineria di petrolio di Abadan, il complesso petrolchimico di Bandar Imam Khomeini, il giacimento di gas Tange Bijar e il porto di Bandar, nel sud del Paese. Complessivamente, i media israeliani hanno riferito di circa 20 colpi. StanChart osserva che i danni alle difese aeree delle infrastrutture energetiche iraniane hanno aumentato la loro vulnerabilità a futuri attacchi, uno sviluppo che il mercato sembra trascurare, o almeno sottovalutare.

Raffineria di Abadan, danni per attacco israeliano. Fonte X

Detto questo, i prezzi del petrolio hanno ridotto alcune delle pesanti perdite di lunedì, con il Brent per la consegna di dicembre in aumento del 2,1% per scambiare a 72,50 dollari al barile alle 13.00 ET nella sessione di mercoledì, mentre il corrispondente contratto di greggio WTI ha guadagnato il 2,0% per passare di mano a 68,62 dollari al barile. L’ultimo rally del prezzo del petrolio arriva dopo che la U.S. Energy Information Administration ha riportato un calo delle scorte di benzina e di distillati medi per la settimana fino al 25 ottobre.

La scorsa settimana, StanChart ha riportato che la domanda globale di petrolio ha raggiunto il massimo storico di 103,79 milioni di barili al giorno (mb/d) in agosto, con un sorprendente rialzo di circa 450 mila barili al giorno (kb/d) rispetto alle loro previsioni (prima della pubblicazione dei dati JODI). Agosto diventa il terzo mese consecutivo in cui è stato stabilito un nuovo massimo storico della domanda, con StanChart che ha calcolato che la crescita della domanda è stata di 1,32 mb/d in agosto.

Queste notizie hanno condotto a un rialzo del petrolio, ma non solo: anche le prospettive di una ripresa degli attacchi e contrattacchi fra Israele e l’Iran sta avendo i suoi effetti sui prezzi. 

Secondo il New York Times Israele avrebbe colpito le batterie antiaeree a protezione dei principali siti energetici iraniani. L’azione è stata eseguita proprio per facilitare un eventuale nuovo attacco verso questo tipo di infrastrutture, che, a questo punto, risultano molto vulnerabili, L’eventuale nuovo attacco questa volta non le risparmierebbe, ma, presumibilmente, porterebbe dei danni mirati a ridurre la capacità di esportazione petrolifera del Paese, quindi raffinerie e impianti  di carico.

Sicuramente, almeno sino alle elezioni americane, la tensione fra le parti rimarrà alle stelle, con effetti sui mercati.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento