Attualità
Le incredibili migrazioni dei Proto-Indoeuropei
I linguisti storici hanno intrapreso l’ambiziosa ricostruzione della lingua ancestrale comune che è alla base dell’arazzo di lingue parlate oggi in Europa e in Asia meridionale.
Dall’inglese all’hindi, dal greco all’urdu, queste lingue condividono un’origine intrigante: l’antico proto-indoeuropeo (PIE).
Questo precursore linguistico, che si ritiene sia stato parlato tra il 4.500 a.C. e il 2.500 a.C., costituisce la radice di una famiglia linguistica diversificata.
Chi erano i proto-indoeuropei?
Sebbene non esistano testimonianze scritte del PIE, i suoi echi continuano a risuonare nei secoli.
Si ritiene che la patria del PIE fosse situata in quella che oggi è l’Ucraina orientale, una culla da cui vari gruppi si sono divisi nel tempo, dando origine a lingue che si estendevano dalle coste irlandesi all’Oceano Indiano.
La lingua tochariana, un ramo estinto della famiglia indoeuropea, ha percorso oltre 4.000 chilometri dall’Europa al bacino del Tarim, nel nord-ovest della Cina.
Questo viaggio, compiuto dai Tochariani, le cui origini sono rimaste velate dal mistero, affascina i ricercatori che cercano di svelare le complessità della loro migrazione.
Il progetto “The Tocharian Trek” è un progetto di ricerca europeo pionieristico finanziato dall’UE e coordinato dal professor Michaël Peyrot dell’Università di Leida. Si tratta di un percorso durato sei anni, che si concluderà nel dicembre 2023, e che mira a codificare i processi migratori e linguistici degli antichi Tochari.
Per ricomporre il puzzle, i ricercatori hanno analizzato i luoghi in cui si trovavano i Tochariani tra il 3.500 a.C. e il 400 d.C., intrecciando una narrazione dalla loro patria ancestrale fino al loro insediamento finale nel bacino di Tarim.
Il viaggio ha messo in luce un’interazione dinamica tra il dialetto PIE dei Tochariani e le varie lingue incontrate lungo il percorso.
Questa interazione ha portato ad adattamenti linguistici che hanno influenzato lo sviluppo delle lingue registrate.
Il progetto porta alla luce gemme linguistiche che contengono indizi sul passato. Le parole prese in prestito testimoniano le interazioni tra le diverse comunità linguistiche.
La lingua tocara
Un esempio illustrativo emerge nel dialetto tochariano B: la parola “spada”, “kertte”, è stata presa in prestito da “karta” in iraniano antico, offrendo un legame tangibile con le complessità del contatto linguistico.
Contrariamente alle ipotesi precedenti, il team di ricerca ha individuato l’arrivo dei Tochariani nel bacino del Tarim intorno al 1.000 a.C..
Questa rivelazione ricalibra l’importanza storica dei Tochariani nella regione, evidenziando il ruolo delle lingue e delle culture iraniane che hanno avuto un ruolo fondamentale nel plasmare il paesaggio linguistico.
Al termine del loro progetto, i ricercatori hanno scoperto che i Tochariani si sono probabilmente allontanati dalla famiglia PIE più tardi del previsto. Si sono allontanati seguendo gli anatolici, antiche lingue parlate nell’attuale Turchia.
Mentre i fili narrativi della lingua tochariana si intrecciano in un arazzo coerente, la ricerca sottolinea la potente influenza della lingua sulla storia umana.
In questo modo, rivela storie di migrazione, contatto e adattamento che hanno lasciato un segno indelebile nel tessuto linguistico mondiale.
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