Attualità
Le giovani generazioni credono meno all’uguaglianza uomini-donne. Il fallimento totale del Politically Correct
Oggi un paio di grafici hanno fatto discutere sull’evoluzione della società. Il Politically Correct ed il Gender Neutral sono il mantra delle élite universitarie, soprattutto nel Nord Europa e nel mondo anglosassone. Eppure questo tipo di pressione sembra completamente fallimentare: infatti si scopre che i giovani “sono il gruppo di età meno propenso a credere che le donne siano capaci di leadership quanto gli uomini”, secondo uno studio di 14.000 persone evidenziato da Bloomberg venerdì.
Solo il 72% dei partecipanti al sondaggio di età compresa tra i 18 ei 34 anni nelle nazioni del G-7 ha affermato che entrambi i sessi erano ugualmente adatti per posizioni di leadership. Ciò segna la risposta più bassa di tutti i gruppi di età e una netta differenza rispetto al 76% che ha risposto allo stesso modo nella fascia di età compresa tra 55 e 65 anni.
Il delta tra i risultati della generazione più giovane e i risultati dei partecipanti più anziani è stato più pronunciato in Francia, Regno Unito e Germania. In sintesi, le generazioni più giovani in questi paesi hanno meno probabilità di credere nell’uguaglianza di genere rispetto alle generazioni più anziane.
Gli autori del sondaggio, denominato Reykjavik Index for Leadership, hanno affermato che negli ultimi 3 anni in cui è stato condotto c’è stata una “notevole assenza di progresso”.
Insistere per l’assenza di differenze di genere sembra peggiorare la fiducia nelle qualità delle donne. Non è che forzare la comunicazione sull’elemento del genere, invece che sulle qualità singole e personali delle persone, risulti alla fine stucchevole ed inutile, generando una spinta perfettamente opposto? Non sarebbe meglio non cercare sempre un forzato equilibrio fra uomini e donne e lasciare che emergano le qualità migliori, indipendentemente dal sesso ?
Vediamo inoltre come questa distribuzione di suddivide a seconda della nazionalità:
Regno Unito, Canada ed USA sono le tre nazioni dove la leadership femminile è veista meglio. Potremmo dire che il Regno Unito, con figure come la Regina Elisabetta II e la Thatcher, vince facile. Il tradizionale Giappone è all’ultimo posto, ma al penultimo c’è la super-progressista Germania con la Merkel è al penultimo posto. Non è che la Cancelliera ha rotto le scatole?
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