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Economia

Le compagnie di assicurazione occidentale hanno continuato a coprire il petrolio russo

Il trasporto del petrolio proveniente dalla Russia è comunque assicurato anche da compagnie occidentali che difficilmente controllano il rispetto del tetto sul prezzo. Comunque le sanzioni hanno fallito, anche perché , comunque, ci sono le assicurazione straniere

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Petroliera iraniana

“Pecunia non olet”. Diversi assicuratori occidentali hanno fornito copertura a navi cisterna che trasportavano petrolio russo, ha riferito la Reuters, citando dati relativi a spedizioni e assicurazioni.

Il rapporto ha sottolineato che gli assicuratori occidentali sono autorizzati ad assicurare navi cisterna con greggio russo solo se il carico viene venduto a un prezzo pari o inferiore a 60 dollari al barile. Tuttavia, secondo i dati LSEG citati da Reuters, il prezzo medio della miscela di greggio russa, più economica, è stato di 69,40 dollari al barile quindi superiore al tetto del prezzo fissato dal G7.

Tra gli assicuratori che hanno fornito la copertura per le navi con greggio russo vi sono American Club, West of England e Gard, una società con sede in Norvegia, che ha assicurato dieci petroliere caricate con greggio prodotto da Rosneft e dirette in Asia. Quest’anno sono state assicurate tutte le petroliere.

Il settore assicurativo è stato uno strumento importante per l’UE e gli Stati Uniti nell’applicazione delle sanzioni alla Russia dopo l’incursione delle truppe russe nel Donbass nel 2022. In base a un limite di prezzo concordato dal G7, gli assicuratori con sede in Occidente potevano fornire legalmente una copertura per le petroliere che trasportavano greggio russo solo a condizione che venisse venduto a 60 dollari al barile o meno.

Pare che, comunque, visto il prezzo medio attuale, la scellta degli assicurazioni sia stata quella di privilegiare il profitto all’obbedienza politica. Del resto con un prezzo medio leggermente superiore al limite diventa difficile, se non impossibile, per i

Gli assicuratori si sono resi conto fin dall’inizio che l’applicazione del limite di prezzo sarebbe stata una sfida significativa, per cui la maggior parte di loro si è semplicemente rifiutata di coprire le petroliere che trasportavano greggio russo. Questo, tuttavia, non ha fermato l’esportazione del prodotto dalla Russia. Gli assicuratori russi e le compagnie cinesi e indiane sono intervenuti per fornire la copertura necessaria e continuare a far fluire il petrolio.

L’applicazione delle sanzioni nel complesso non ha raggiunto l’obiettivo di soffocare l’economia russa, tanto che un mese fa la Banca Mondiale ha aggiunto la Russia alla lista dei Paesi ad alto reddito, per la prima volta dal 2015. 

Il commercio è stato tra i principali artefici di questo sviluppo, registrando un aumento del 6,8% lo scorso anno, secondo la Banca Mondiale. L’industria finanziaria, altro grande bersaglio delle sanzioni occidentali, è cresciuta dell’8,7% l’anno scorso, secondo la Banca Mondiale.

Paradossalmente il disaccoppiarsi da molti vincoli delle economie occidentali e il potente impulso economico fornito dalle produzioni militari hanno dato una forte spinta all’economia.


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