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Le cinque previsioni più smaccatamente sbagliate della storia dell’Economia

I cinque grandi errori di economisti della storia. Quando i grandi sbagliano

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Gli economisti fanno previsioni, anzi potremmo dire che sono pagati per questo. Purtroppo, anche si di grande fama e, magari, con curriculum accademici e scientifici di qualità, spesso sbagliano e prendono delle clamorose cantonate. Alcune di queste sono passate alla storia e vogliamo farvene parte per ricordare che, comunque, il miglior pregio è la prudenza.

Buona lettura:

  1. Irving Fisher. Fisher era un grande economista, noto per i suoi studi statistici e matematici. Famoso è anche il teorema di Fisher che spiega il tasso d’interesse nominale come quello reale più interesse.  Nell’ottobre 1929 disse di ritenere che le azioni avessero raggiunto un “plateau costantemente alto”. Meno di due settimane dopo, le azioni crollarono crollate e non hanno raggiunto i massimi per altri 25 anni. La sua fama accademica ne uscì molto segnata. Un monito agli studiosi che è meglio tenersi lontani dalle previsioni di borsa.
  2. Abby Joseph Cohen era una capo stratega a Goldman Sachs, una posizione che l’aveva resa incredibilmente influente, tanto che nel 2015 era la quindicesima donna più potente del mondo. Nel dicembre 2007  fece  una previsione simile a quella di Fisher: infatti suggerì che l’S & P 500 avrebbe raggiunto 1.675 entro la fine del 2008, un aumento del 14% – in realtà è finito sotto 900. Non stupitevi se una grande banca d’affari fallì in quella crisi. Mario Monti era suo consigliere in quel periodo…
  3. Paul Samuelson è stato il primo vincitore americano del Nobel per l’Economia nel 1970 ed è famoso per la sua teoria economia statica e dinamica. Affascinato dalle riforme economiche di Krushov , disse nel 1961 che “l’economia sovietica è la prova che, contrariamente a quanto credevano in precedenza molti scettici, un’economia di comando socialista può funzionare e persino prosperare”. Chi lo sa, magari se Krushov non fosse stato deposto nel 1964….
  4. Joseph Cassano. Questo uomo d’affari   dirigeva la divisione prodotti finanziari della società di assicurazione AIG, di cui gestiva anche i prodotti derivati. Nell’agosto 2007, Cassano disse di non poter immaginare AIG “perdere un dollaro in nessuna di quelle transazioni (derivati finanziari)”. AIG è stata salvata nel 2008 con un bail out del governo d ben 182 miliairdi di dollari.
  5. Ezra Vogel.  Questo noto esperto di economia e scienze sociali di Harvard scrisse nel 1979 il libro, best seller, “Japan Number One”, Giappone numero uno. Non era un’opinione impopolare all’epoca che l’economia degli Stati Uniti sarebbe stata presto superata dal prospero Giappone, ma appena pochi anni dopo questo sogno svanì nel nulla.

 


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