Seguici su

Attualità

LE BANCHE CENTRALI ESPLODONO PER GLI ACQUISTI, ma il governo italiano se ne frega

Pubblicato

il

Michael Hartnett, direttore generale presso la Bank of America, ha fatto due conti ed ha visto che, nelle scorse 4 settimane, le banche centrali di tutto il mondo hanno comprato 2,4 miliardi di dollari ora di attività finanziarie.

La Deutsche Bank ha calcolato che ora gli attivi delle principali  banche centrali ammontano, sommati, a 20 mila miliardi di dollari…

Questo è l’effetto cumulato, ma vediamo invece l’effetto marginale sugli affitti, cioè i flussi di acquisti e vendite nel tempo:

Comunque gli acquisti sono stati soprattutto dalla FED, con le altre a seguire. La BCE sembra un po’ timida, considerando che, in teoria, dovrebbe occuparsi della maggior area economica al mondo..

Come si stanno esponendo dal punto di vista della politica fiscale e delle garanzie i vari paesi. In questo grafico nella parte superiori abbiamo gli interventi dei vari paesi “Below the line” cioè come garanzie, nel secondo grafico quelli “Above the line”, quindi diretti, di politica fiscale.

Quest’ultimo grafico di dà un’informazione in più che ci interessa: mentre gli USA, il Giappone ed il Regno Unito investono di più in politica fiscale, e meno in garanzie, altri paesi, soprattutto quelli europei, hanno fatto la scelta opposta, investendo più in garanzie successive che in spesa immediata. L’Italia è veramente imbarazzante in questo, avendo fatto una spesa minima, ma fornendo teoriche garanzie enormi. L’apparenza, e probabilmente la realtà, è che il governo italiano abbia fornito ampissime garanzie nella speranza che prima non vengano proprio utilizzate per i prestiti, cosa che sta accadendo, e che quindi poi non vengano riscosse. Una scommessa molto rischiosa perchè prima punta sul fallimento della propria politica, cosa in realtà assai facile, ma poi puntare sul successo di una politica nata per fallire, beh questo è veramente troppo.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito