Energia
L’Azerbaigian inizia a mandare gas alla Slovacchia per sostituire quello russo
Inizia ad arrivare il gas azero in Slovacchia, sulla base dell’accordo pilota firmato fra Baku e Bratislavia per sostituire il gas russo
Il 1° dicembre, la compagnia petrolifera statale dell’Azerbaigian, SOCAR, ha iniziato a fornire gas naturale alla Slovenský plynárenský priemysel (SPP), il principale operatore energetico statale del Paese. Questo avviene appena un mese dopo che SPP ha firmato un contratto pilota a breve termine per l’acquisto di gas naturale dall’Azerbaigian, preparandosi a un’eventuale interruzione delle forniture russe attraverso l’Ucraina.
L’anno scorso, l’Ucraina ha segnalato di non avere intenzione di rinnovare l’accordo quinquennale di transito dei gasdotti per la fornitura di gas naturale ai Paesi dell’UE alla scadenza del 31 dicembre 2024, mentre il capo dell’energia dell’UE, Kadri Simson, ha indicato che l’esecutivo dell’UE non ha “alcun interesse” a spingere per il rilancio dell’accordo.
L’UE ha avvertito i Paesi membri di prepararsi a un mondo senza gas russo, con il gas ucraino che rappresenta il 5% delle importazioni totali di gas dell’UE. Aura Sabadus, analista senior della società di intelligence di mercato ICIS, ha dichiarato a Politico che l’Austria, l’Ungheria e la Slovacchia saranno probabilmente le più colpite quando le importazioni saranno interrotte. Recentemente, la Russia ha dichiarato di essere disposta a continuare a fornire gas all’Europa attraverso l’Ucraina se Kiev e i Paesi europei coinvolti riusciranno a trovare un accordo.
“Naturalmente, a mio parere, i Paesi europei che attualmente ricevono il gas attraverso questo corridoio sono interessati a continuare la cooperazione”, ha dichiarato ai giornalisti il vice primo ministro russo Alexander Novak, responsabile della politica energetica della Russia.
“Siamo pronti a fornire (gas), ma non dipende molto da noi, quindi probabilmente questo dovrebbe essere negoziato direttamente tra gli utenti e il Paese attraverso il quale viene fornito il transito”, ha aggiunto.
Nel frattempo, la Turchia si è detta pronta ad aumentare significativamente le esportazioni di gas naturale verso l’Unione Europea, nel tentativo di svincolarsi ulteriormente dal gas russo, ma non sarà facile né economico: per farlo, la strada più probabile è quella di riesportare il gas naturale azero dalla Turchia.
Questo, a sua volta, richiederebbe alla Turchia di assorbire più gas russo per compensare il deficit. Ankara è desiderosa di svolgere il ruolo di salvatore e di aumentare la sua influenza nei confronti di Bruxelles; ma vuole alcune garanzie sulla domanda prima di iniziare a spendere per le infrastrutture necessarie.
Alla fine, come abbiamo già detto, tutto questo movimento di gas sarebbe esclusivamente una grande partita di giro.
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