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L’Azerbaigian chiede il ritiro della missione UE prima della pace con l’Armenia

Per arrivare alla firma della Pace con l’Armenia, l’Azerbaigian vuole il ritiro della missione Europa di controllo dalla frontiera fra i due stati, e , inoltre , vuole anche una modifica costituzionale armena sul Nagorno Karabakh

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Bandiere dell'Armenia e Azerbaigian

Il principale consigliere politico del presidente azero Ilham Aliyev, Hikmet Hajiyev, ha dichiarato che Baku chiede il ritiro della missione di monitoraggio dell’Unione europea prima di poter firmare un trattato di pace con l’Armenia.

L’UE ha dispiegato la missione di monitoraggio all’inizio del 2023 lungo il confine armeno-azero in seguito a un’escalation di scambi di armi da fuoco.

Successivamente, nel settembre 2023, le forze azere hanno invaso le ultime aree controllate dagli armeni nel territorio del Nagorno-Karabakh, fortemente conteso, provocando l’esodo di massa della popolazione armena del Karabakh.

Da allora, i funzionari armeni di Erevan considerano la missione dell’UE come cruciale per il mantenimento dello status quo. L’Azerbaigian si è sempre opposto alla presenza della missione, sostenendo che l’UE è prevenuta nei confronti di Baku.

Il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha respinto l’idea di un ritiro dell’UE, affermando che l’Armenia è “pronta a discutere degli aggiustamenti, ma la presenza della missione ha un ruolo essenziale nel mantenimento della sicurezza”. Come potenziale compromesso, ha suggerito di limitare l’attività di monitoraggio alle sezioni non delimitate del confine.

Ad oggi, i negoziatori armeni e azeri avrebbero concordato la formulazione di 15 dei 17 articoli previsti nella bozza di trattato di pace. Non sono stati resi noti i dettagli sui punti critici dei restanti due articoli del patto. Secondo quanto riferito, una questione centrale che blocca il processo di pace è il preambolo della costituzione armena, che fa riferimento alla dichiarazione di indipendenza del 1991, che a sua volta fa riferimento all’unificazione del Nagorno-Karabakh con l’Armenia. Baku vuole che l’Armenia faccia un emendamento costituzionale che riconosca chiaramente la sovranità dell’Azerbaigian sul Karabakh.

La misura in cui la posizione di Baku sulla missione dell’UE avrà un impatto sui negoziati del trattato rimane incerta.

Nel frattempo, in uno sviluppo che potrebbe complicare il processo di pace, Ruben Vardanyan, un miliardario che è stato anche un ex leader de facto del Karabakh, sta affrontando ulteriori accuse penali da parte delle autorità azere, che si aggiungono alle precedenti accuse di “finanziamento del terrorismo” e di ingresso illegale.

Vardanyan è stato arrestato dalle autorità azere a un posto di blocco nel corridoio di Lachin nel settembre 2023, durante l’esodo di massa della popolazione armena del Karabakh. Da allora è rimasto sotto la custodia dell’Azerbaigian. Il suo avvocato, Jared Genser, ha definito il procedimento contro Vardanyan come un “tribunale segreto”. Mentre il governo armeno sostiene che si sta impegnando per ottenere il suo rilascio, i critici sostengono che Pashinyan si accontenta di lasciare che Vardanyan languisca sotto la custodia dell’Azerbaigian.


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