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L’avidità tedesca ci ha consegnati nelle mani di Putin, che speriamo non applauda.

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Da quando Vegezio e Platone hanno, in forme diverse, espresso la famosa frase “Si vis pacem, para bellum”, questo detto si è rivelato uno dei più confermati nella storia. Allo stesso modo si è confermato giusto il detto opposto “Si vis bellum, para pacem”, se vuoi la guerra, allora prepara la pace.

Nel mezzo di una crisi importante sul lato orientale della UE e della NATO scopriamo che, per volere della leadership tedesca, abbiamo ignorato entrambe i due motti:

  • ci siamo resi dipendenti dalla Russia per le forniture energetiche, ignorando e punendo le fonti alternative. Ci hanno obbligato a comprare il gas dalla Russia, distruggendo, Francia in testa, le nostre fonti energetiche nord africane. Dimentichiamo chi volle la guerra a Gheddafi? Non solo, con l’inazione di fronte all’interventismo turco nel Mediterraneo orientale si è ritardata la nascita di un polo di fornitura alternativo da Cipro-Israele-Egitto.
  • sempre l’avida Germania si è lasciata sedurre da una specie di secondo sogno “Molotov Ribbentrop”, ostacolando politicamente la Polonia e costruendo Nord Stream 2, per risparmiare qualche centesimo di diritti di transito.

Ora il 40% del gas europeo proviene dalla Russia e, come sottolineato più volte, non è sostituibile, se non in tempi medio lunghi. Fino al 2024 minimo saremo legati mani e piedi alla Russia, e anche riuscire a sganciarsi parzialmente costerà lacrime e sangue. Tra l’altro sinora Scholz non ha alcora detto nulla su Nord Stream 2, facendo pensare che  farà l’indiano e se ne infischierà, discretamente, dell’Ucraina, mentre l’ex cancelliere Schroeder siede del board di Gazprom.

Tra l’altro la UE avrebbe tutto l’interesse a sviluppare le risorse da shale gas dell’Est Europa: l’Ucraina e la Polonia hanno enormi giacimenti di shale gas non utilizzati, basterebbe investire qualcosa per alleggerire la dipendenza dalla Russia. Ovviamente la Germania non lo fa, e cerca di impedire ad altri di farlo…

Quindi l’Ucraina non può aspettarsi nulla dalla UE, e dovrà affidarsi completamente a Regno unito e USA. Buona fortuna!

 


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