Euro crisis
L’autocastrazione dei divieti alle auto Diesel: qualcuno inizia ad accorgersi che l’Italia perderà migliaia di posti di lavoro. E ci si dovrà indebitare (coi tedeschi, encore) acquistando auto elettriche
Tratto da: Diesel Addio, …, Il sole 24 Ore, 27.02.2018 [notasi che i NOX in alta atmosfera contribuiscono a ridurre l’effetto serra catalizzando la disintegrazione del vero gas serra, il metano, ossia il gas che sarà più utilizzato per produrre l’elettricità usata dalle auto eletriche, altra beffa], vedasiLINK
Ma non si voleva passare ai veicoli elettrici perchè evitavano l’effetto serra? Perchè erano meno inquinanti dei motori a combustibili fossili? Tutte bugie, tutta propaganda. Ora anche il Sole 24 Ore lo dice…
Gli italiani sono un popolo di scaltrissimi idioti: annusano l’aria come nessuno ma non fanno quasi mai i conti, men che meno difendono i propri interessi come comunità. Parliamo ad esempio delle aiuto diesel oggi tanto bistrattate, la bibliografia è satura di esempi che dimostrano quanto segue:
1. le medie auto elettriche sono più inquinanti di quelle a combustibile fossile (diesel), con le tecnologie attuali
2. il diesel è di gran lunga la tecnologia più pulita in termini di emissione anche prospettica (efficienza di motore prossima al 50% raggiungibile in pochi anni), fatte salve le polveri sottili che possono però essere eliminate con il montaggio di un piccolo apparecchio del costo di qualche centinaio di euro.
3. in termini di CO2 una Tesla emette tanta CO2 quanto (circa) una Ferrari Portofino, calcoli dello Stato di Singapore che di fatto assimila come inquinamento i due veicoli
Smitizziamo dunque lo scandalo dieselgate: a parte la truffa tedesca delle centraline taroccate, certa, l’accettazione del declino del diesel lato teutonico è andata di pari passo con il rapido sviluppo di una filiera dell’auto elettrica oltre Gottardo, filiera che l’Italia ad esempio non ha e non avrà. La casualità dei due eventi – scandalo del diesel truccato e sviluppo della nuova tecnologia elettrica – NON deve passare inosservata.
Le auto elettriche, fino a quando non ci saranno nuove tecnologie VERE, leggasi motori a cella a combustibile, inquineranno sempre più di un motore diesel molto performante. Questo perchè comunque bisogna bruciare combustibili fossili per produrre elettricità. Anzi, la sostituzione dell’auto diesel causerà – per la legge della domanda e dell’offerta – un incremento del costo dell’elettricità che tutti consumiamo a casa nostra, ma questa è un’altra storia. Sono già intervenuto sulle auto elettriche (vedasi QUI e QUI)
L’Italia che oggi ha una filiera sul combustibile tradizionale ma NON sull’auto elettrica, ovvero si troverà a breve a subire danni enormi (leggasi, enorme perdita di posti di lavoro, ad esempio nella metalmeccanica in quanto le auto elettriche non hanno bisogno di un cambio meccanico, oltre che nella produzione dei motori diesel e nelle accensioni).
Con la beffa data dal fatto che la nuova tecnologia elettrica che si vuole introdurre inquinerà – beffa delle beffe – più dei motori diesel: infatti le auto elettriche spostano solo l’inquinamento, non lo eliminano. Si brucerà sempre combustibile fossile. Dunque non si produrrà più energia per autotrazione con il motore a combustione interna, invece si brucerà gas a centinaia di kilometri di distanza. Peccato che le trasformazioni di tensione ed il trasporto dell’elettricità fino al luogo di ricarica consumeranno circa il 12% dell’elettricità prodotta, mandando a ramengo ogni ipotesi di maggiore efficienza. E non vi dico del costo di smaltimento delle batterie dopo solo 10 anni, costi anche ambientali.
Senza dimenticare che ci sarà bisogno di enormi investimenti in colonnine di ricarica, che i consumatori dovranno comunque pagare. Aggiungiamoci anche la certa obsolescenza programmata delle batterie, come per gli IPhone: un set di accumulatori auto mediamente dura al massimo 10 anni, poi conviene cambiare il mezzo visto che il costo di sostituzione delle batterie è maggiore.
Vedasi LINK all’articol de Il Sole 24 Ore
Dunque, a fronte di tutti questi svantaggi perchè mai si dovrebbe sviluppare una filiera elettrica? A maggior ragione se fra 25 anni al massimo le auto elettriche verranno giocoforza sostituite dalle auto a celle a combustibile? Semplice, la Germania, assieme alla Francia intendono cavalcare il trend della filiera “in esclusiva” portando enormi profitti ad esempio in Germania: a breve tutti i consumatori in EUropa dovranno infatti sostituire – indebitandosi – le auto diesel, comprando possibilmente auto elettriche prodotte praticamente solo dalle aziende tedesche, francesi e svedesi. Ossia i consumatori italiani dovranno solo spendere, dove prenderanno i soldi non si sa visto che la produzione ossia l’occupazione in Italia nel settore auto crollerà drammaticamente con l’avvento dell’elettrico. I disoccupati come fanno a consumare? Si venderanno figli ed organi? O diventeranno schiavi? Chiedere al M5S per i dettagli…
L’unico paese veramente interessato alla tecnologia auto elettrica, finalizzata a spostare l’inquinamento dalle megalopoli alle campagne – a parità o anche in peggioramento dell’inquinamento – è la Cina, non l’EUropa. Tanto vale approfittarne: e fu così che l’EU iniziò ad introdurre leggi che obbligano di fatto la sostituzione dei veicoli a motore tradizionali. Ovvero leggi EU che avvantaggiano i tedeschi ed i francesi su tutti, gli altri saranno obbligati a consumare, indebitandosi.
Gli USA fanno e faranno storia a sè: per le grandi distanze e per il relativamente basso inquinamento nelle metropoli rispetto ad esempio alla Cina continueranno ad utilizzare le tecnologie tradizionali, per almeno 8 anni non penseranno nemmeno a cambiare registro.
L’Italia dovrebbe opporsi al cambiamento verso l’auto elettrica in quanto inutile ed anzi dannoso, oltre che mortale per la sua industria metalmeccanica. Sarebbe facilissimo dimostrare che un auto diesel con gli opportuni accorgimenti inquina meno dell’auto elettrica e crea meno effetto serra. Ma insomma, lo scopo è evitare l’inquinamento e soprattutto l’effetto serra o far fare soldi ai franco-tedeschi?
Comunque la si guardi l’Italia è destinata al crack: sociale, civile, economico, anche etico secondo chi scrive.
Per questa ragione ho deciso di far nascere mio figlio fuori dai confini italici, voglio dargli una possibilità di non crescere schiavo. In Italia tornerò, certamente, ma solo come turista.
Il problema è sempre il solito, nessuno in Italia fa qualcosa per cambiare le cose, fidandosi (per mera ignavia) di politici che – ormai è chiaro – sono venduti ad interessi altrui, certamente non ad interessi italiani.
Buon declino a tutti. Specialmente ai giornalisti milanesi del Sole 24 Ore, che saranno i primi ad affondare con la barca Italiana (visto che se muore l’industria metalmeccanica in Italia morirà di fatto anche Confindustria, …)
Mitt Dolcino
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