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L’Austria continua a ricevere gas naturale russo, anche se Gazprom ha tagliato le forniture

Nonostante Gazprom abbia avvisato l’Austria della cessazione delle foniture di gas naturale, oggi questo ha continuato ad affluire attraverso la Slovacchia

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L’Austria sembra continuare a ricevere gas russo due giorni dopo che la compagnia energetica integrata del Paese, OMV , ha dichiarato che avrebbe smesso di pagare Gazprom per compensare una sentenza arbitrale da 230 milioni di euro (242 milioni di dollari) emessa dalla Camera di Commercio Internazionale per un precedente taglio del gas.

Secondo la Reuters, i flussi di gas dalla Slovacchia – una via di transito per lo più per il gas russo che passa dall’Ucraina all’Austria – hanno raggiunto i 27 milioni di metri cubi (mcm) al giorno prima che Gazprom interrompesse le forniture a OMV sabato. Le forniture, tuttavia, sono scese solo del 17% a circa 22,6 mcm/giorno domenica. I dati di Eustream mostrano che l’Austria ha ricevuto circa un terzo delle spedizioni previste per lunedì, pari a 22,3 milioni di metri cubi.

Nel frattempo, i flussi di gas dalla Slovacchia alla Repubblica Ceca sono aumentati del 74% da ottobre, nonostante le compagnie ceche non abbiano contratti di fornitura con Gazprom. La scorsa settimana, la compagnia petrolifera nazionale slovacca, Slovenský plynárenský priemysel (SPP), ha firmato un contratto pilota a breve termine per l’acquisto di gas naturale dall’Azerbaigian, mentre si prepara a un possibile arresto delle forniture russe attraverso l’Ucraina, ha riferito Reuters.

L’Ucraina ha segnalato di non avere intenzione di rinnovare l’accordo quinquennale di transito dei gasdotti per la fornitura di gas naturale ai Paesi dell’UE alla scadenza del 31 dicembre 2024, mentre il capo dell’energia dell’UE Kadri Simson ha indicato che l’esecutivo dell’UE non ha “alcun interesse” a spingere per il rilancio dell’accordo. L’UE ha avvertito i Paesi membri di prepararsi a un mondo senza gas russo, con il gas ucraino che rappresenta il 5% delle importazioni totali di gas dell’UE. Aura Sabadus, analista senior della società di intelligence di mercato ICIS, ha dichiarato a Politico che l’Austria, l’Ungheria e la Slovacchia saranno probabilmente le più colpite quando le importazioni saranno interrotte.

Nel frattempo, la Turchia ha dichiarato di essere pronta ad aumentare significativamente le esportazioni di gas naturale verso l’Unione Europea, nel tentativo di svincolarsi ulteriormente dal gas russo. Tuttavia, non sarà facile né economico: per farlo, la strada più probabile è quella di riesportare il gas naturale azero dalla Turchia. Questo, a sua volta, richiederebbe alla Turchia di assorbire più gas russo per compensare il deficit. Ankara è desiderosa di svolgere il ruolo di salvatore e di aumentare la sua influenza nei confronti di Bruxelles; ma vuole alcune garanzie sulla domanda prima di iniziare a spendere per le infrastrutture necessarie.

Però, alla fine, comunque Mosca esporterebbe il gas russo, quindi tutto questo scambio non ha molto senso.


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