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L’Arabia Saudita vuole una fabbrica di Leonardo per gli elicotteri

L’Arabia Saudita vuole approfondire la collaborazione con Leonardo , fino a giungere alla costruzione locale di elicotteri

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L’Arabia Saudita è in trattative con Leonardo per espandere la loro collaborazione localizzando la produzione di componenti per elicotteri.
Il Ministro dell’Industria e delle Risorse Minerarie dell’Arabia Saudita, Bandar Alkhorayef, e il Presidente di Leonardo , Stefano Pontecorvo, si sono incontrati a Milano per discutere di un accordo per sostenere la produzione di strutture di aeromobili, eliche e sistemi elettronici di volo avanzati.

La partnership includerà anche lo sviluppo di capacità di manutenzione e riparazione, nonché la produzione di parti di ricambio per motori, droni e sistemi di navigazione. Leonardo opera in Arabia Saudita da oltre quarant’anni, fornendo, tra l’altro, aerei da combattimento, sistemi avionici, di sorveglianza, navali e spaziali.

L’ultima iniziativa è in linea con la Visione 2030 di Riyadh, che mira a diversificare l’economia e a ridurre la dipendenza dal petrolio, potenziando le industrie locali.

Attalmente Leonardo ha un centro di servizio e manutezione che si occupa degli elicotteri VIP e servizio AW 139 che sono utilizzati anche dalla compagnia petrolifera ARAMCO. Quindi Leonardo si occupa anche della mnutenzione degli Eurofighter Typhoon sauditi, ma prfino di servizi bancari. Diversi modelli Leonardo sarebbero utili alle forze armate saudite, ma quello principale potreebbe essere L’Agusta westland AW 149, l’elicottero medio scelto anche dal Regno Unito

AW 149 in uso nelle Forze Armate britanniche

Visione della Difesa dell’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita mira a localizzare il 50% delle spese militari nell’ambito del suo piano economico per incrementare la produzione nazionale e migliorare la sicurezza.

Ciò rientra nel piano del Paese di aumentare il contributo del settore privato al PIL saudita del 65%.
Le spese per la difesa di Riyadh sono aumentate significativamente nell’ultimo decennio, passando da 54,4 miliardi di dollari nel 2020 a 71,7 miliardi nel 2024.

Ciò è dovuto anche al ruolo del Paese nella guerra in Yemen, con i gruppi per i diritti che chiedono indagini su possibili crimini di guerra che coinvolgerebbero le aziende fornitrici di armi, tra cui l’italiana Leonardo.


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