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Economia

La Zes unica al Sud funziona eccome

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Sono 6.885 i soggetti che hanno richiesto il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica, per un valore complessivo di 2,551 miliardi di euro, che verrà integralmente riconosciuto. Sono questi i dati definitivi comunicati alla Presidenza del Consiglio dall’Agenzia delle Entrate. Un risultato straordinario, la cui rappresentazione sarà oggetto di una Cabina di regia dedicata, il 23 dicembre prossimo.
“Viene garantito l’ammontare massimo del credito di imposta fruibile da ciascuna impresa, senza alcuna riduzione, grazie al corretto finanziamento della misura che il Governo, smentendo gli infondati allarmismi al riguardo, ha assicurato. Il Sud e la ZES unica si confermano la locomotiva della Nazione”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “È con grande soddisfazione che si intravedono  i primi risultati straordinari ottenuti dalla Zona Economica Speciale  unica, che confermano l’efficacia delle politiche attuate dal governo Meloni per rilanciare il Sud Italia”. Ha commentato in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr Denis NESCI, calabrese e  coordinatore per Ecr in commissione Regi.

Proprio per assicurare la percentuale massima di aiuto, infatti, l’Esecutivo ha stanziato nel mese di agosto ulteriori risorse a sostegno delle imprese, in risposta alle esigenze manifestate dal tessuto produttivo e all’interesse sollevato dall’istituzione della ZES unica del Mezzogiorno. La quantificazione complessiva degli investimenti di questo primo anno di ZES unica, sommando quelli oggetto di credito d’imposta (il cui valore è solo quota parte del valore degli investimenti agevolati) e quelli che hanno beneficiato della sola semplificazione, è superiore ai 7 miliardi di euro. Un risultato davvero straordinario, considerando anche come fu accolta al tempo la decisione del ministro Fitto, di accorpare tutto il sud come beneficiario della misura.

L’obiettivo dichiarato nel settembre del 2023 quando fu istituito la zes unica, era quello di sburocratizzare la struttura, accelerare i tempi e ottenere in 30 giorni le autorizzazioni agli investimenti, oltre a confermare lo strumento del credito d’imposta già esistente per le aziende che investiranno nell’area della Zes unica. E sembra proprio che dopo un solo anno questo obiettivo sia stato pienamente centrato. E questa è forse una altra medaglia al valore, che il neo commissario Fitto potrebbe portare con orgoglio a Bruxelles.

Con l’accorpamento delle 8 Zes (istituite a suo tempo con il Decreto legge del 20 giugno 2017), tutte le competenze sono finite dentro uno sportello digitale, chiamato Sud Zes, gestito dal Dipartimento della Coesione di Palazzo Chigi. Ad Agosto di quest’anno la direzione della struttura è stata affidata all’avvocato Giuseppe Romano.

«C’è un elemento di novità – aveva rilevato Fitto, nel luglio di quest’anno nell’informativa urgente sulla zes unica alla camera- che regola il credito d’imposta: il governo per la prima volta ha previsto la preventiva richiesta autorizzativa, una sorta di prenotazione per evitare di ritrovarci a cose fatte a un importo» cui non si poteva rispondere. E ha aggiunto: «Ora è necessario avviare un attento monitoraggio per valutare l’entità degli investimenti che saranno effettivamente realizzati entro novembre 2024 e per i quali si attiverà il credito di imposta. I 9,2 miliardi richiesti, infatti, sono una forma di prenotazione».


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