Attualità
La vincitrice del conflitto in Ucraina è….. l’India
In conflitto che si sta combattendo fra Russia e Ucraina sta avendo impatti geopolitici di vasta portata, con vincitori e vinti che si trovano a migliaia di chilometri dal Donbas.
Sul South China Morning Post, Alex Lo sostiene che il più grande vincitore è l’India, che ha “giocato un magistrale gioco di equilibri con la Russia, gli Stati Uniti e la Cina, estraendo vantaggi e benefici significativi pur offrendo poche concessioni“.
In primo luogo, perseguendo una politica di neutralità nei confronti dell’Ucraina, l’India ha raccolto un enorme beneficio economico, pagando prezzi stracciati per il petrolio, i fertilizzanti e varie altre materie prime. Il cambiamento nell’approvvigionamento di petrolio è particolarmente evidente: dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’India è passata dall’importare quasi zero barili russi al giorno a circa 800.000.
Così, mentre altri Paesi si auto-infliggono danni economici attraverso le sanzioni commerciali, come ad esempio tutti i paesi europei, l’India riceve una spinta dai prezzi energetici più economici. Nel frattempo, le entrate petrolifere della Russia sono ancora più elevate rispetto a prima della guerra, una situazione che di recente ha suscitato un patetico appello da parte dell’inviato speciale degli Stati Uniti per gli affari energetici Amos Hochstein.
Questa settimana, Hochstein ha dichiarato a una sottocommissione del Senato di aver implorato i funzionari indiani: “Non spingetevi troppo in là e non date l’impressione di approfittare del dolore che si fa sentire nelle famiglie europee e negli Stati Uniti“. Ovviamente i funzionari indiani avranno riso sotto i baffi, per non farsi vedere troppo.
Nel frattempo, con la Cina impegnata in un più stretto coordinamento della sicurezza con la Russia, la guerra in Ucraina potrebbe anche contribuire ad allentare le tensioni al confine dell’India con la Cina, che sono periodicamente sfociate in scontri senza armi della durata di ore. I cinesi “non osano aumentare la pressione sul confine per inimicarsi gli indiani in questo momento”, scrive Lo.
Lo fornisce un importante contesto storico per illuminare la neutralità dell’India sull’Ucraina:
“Molti indiani sono molto più critici nei confronti dell’espansione degli Stati Uniti e della NATO come causa di fondo della guerra in Ucraina. Sono storicamente ben disposti verso la Russia, ricordando che i sovietici si sono schierati con Nuova Delhi per tutti gli anni Cinquanta, quando le potenze occidentali appoggiavano Islamabad. E la Russia, anche dopo il crollo sovietico, ha continuato a essere un fornitore affidabile di armi”.
Desideroso di evitare che l’India scivoli saldamente nell’orbita della sicurezza russa, il governo degli Stati Uniti si sta avvicinando a Nuova Delhi con nuovi accordi sulla fornitura armi. Il sottosegretario di Stato per gli Affari politici Victoria Nuland ha visitato l’India a marzo. Riassumendo le sue discussioni, Nuland ha detto che:
“Oltre ai legami storici, la dipendenza dell’India dalla Russia per le forniture di difesa è fondamentale. Tra le cose di cui abbiamo parlato c’è l’eredità del sostegno alla sicurezza da parte dell’Unione Sovietica e della Russia in un periodo in cui gli Stati Uniti erano meno generosi con l’India. Ora, naturalmente, i tempi sono cambiati e siamo molto desiderosi di fare sempre di più con l’India sul fronte della difesa“.
Quindi l’India ha avuto dalla sua posizione di neutralità nel conflitto:
- energia e materie prime a basso prezzo;
- tranquillità sui confini Himalaiani, dopo un periodo di scontri anche sanguinosi con la Cina;
- contratti per la fornitura di armi moderne a prezzi convenienti dagli USA.
Il che indica che l’India ha un formidabile rivale per il titolo di “maggior vincitore” della guerra in Ucraina: il complesso militare-industriale statunitense.
Che cosa ha avuto finora l’Italia in cambio della sua assoluta fedeltà agli USA? Nulla…
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