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La Verità: secondo un’analisi della mortalità in 191 paesi, l’Italia con il pass è la peggiore percentualmente per numero di decessi.

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Proviamo a tirare le somme, dopo oltre 24 mesi dall’inizio della dichiarata pandemia. Lo studio effettuato che vi andiamo a mostrare rileva come l’Italia, la più restrittiva e punitiva in fatto di provvedimenti draconiani per la difesa dal Covid, sia in realtà quella che ha la percentuale più alta di morti in eccesso, rispetto agli altri 190 paesi presi in esame. Ecco lo studio originale di Lancet

Nonostante il tutto sia stato naturalmente condito da dichiarazioni astruse di politici e televirologi nostrani, che avrebbero fatto meglio a tacere, o quantomeno a fare i vaghi, invece di lanciarsi in continuazione in ridicoli confronti con i paesi più liberi e più sereni: “La Germania è peggio di noi, la Norvegia pagherà le sue scelte scellerate, bene l’Austria che punisce i renitenti, tutti dicono che siamo l’esempio da seguire”. Dicesi suonarsele e cantarsele, con la stampa FORAGGIATISSIMA all’uopo che fa da cassa di risonanza a queste castronerie. Fossero stati meno tromboni, avrebbero minimizzato forse i danni da badilata in faccia che la realtà oggi gli sta tirando.

Di certo resta il fatto che il greenpass è totalmente inutile e sarebbe meglio dimenticarcene al più presto.

Per concludere, dato che conosciamo bene la litania del morti PER Covid o CON Covid, e il fatto che non tutti gli stati hanno applicato le stesse regole per il triste conteggio, gli analisti che han prodotto lo studio (vi abbiamo messo il link originale) giustamente precisano: ”

“Interpretazione: Il pieno impatto della pandemia è stato molto maggiore di quanto indicato dai decessi imputabili solo al COVID-19. Rafforzare i sistemi di registrazione dei decessi in tutto il mondo, a lungo ritenuto cruciale strategia globale di salute pubblica, è necessaria per un migliore monitoraggio di questa pandemia e delle future pandemie. Inoltre, sono necessarie ulteriori ricerche per aiutare a distinguere la percentuale di mortalità in eccesso che è stata direttamente causata dall’infezione da SARS-CoV-2 e dai cambiamenti nelle cause di morte come conseguenza indiretta della pandemia”.

Ovvero: la sovramortalità c’è stata eccome ed è inconfutabile (con l’Italia in testa) ma, posto che ci siano 100 morti per covid accertati, ce ne sono altri 100 in più di cui vanno indagate e spiegate le cause e le concause con l’evento pandemico. Tipo i danni da vaccino, l’inadeguata sanità, ritardi nei controlli e nelle diagnosi, interventi intempestivi causa caos ospedaliero, stress, panico, suicidi, disperazione, isolamento? Non lo sappiamo, ma ci piacerebbe saperlo. La qualità della vita, che ci è stata tolta, ha un impatto importante sulla nostra salute generale. Chissà se questa è stata una concausa.

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La rivista The Lancet ha pubblicato un’analisi sistematica della mortalità correlata al Covid-9 in 191 Paesi e 252 Regioni, dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021, e ancora una volta l’Italia occupa il peggior posto nell’Europa occidentale quanto a eccesso di morti stimate. Sono ben 259.000, quelle dovute alla pandemia, +122.000 rispetto alle segnalate. Quasi il doppio. Nel periodo preso in considerazione, ufficialmente da noi le vittime del Covid risultavano 137.000, ma sappiamo che i dati possono essere calcolati in maniera inesatta o parziale e senza confrontare tutti i decessi registrati con quelli che avrebbero dovuto verificarsi, sulla base delle tendenze passate.


di PATRIZIA FLODER REITTER (La Verità)


Rispetto ad altre misurazioni, la stima che Lancet riporta è stata fatta sviluppando sei modelli complessi e adottando un processo di revisione altrettanto meticoloso, che ha permesso percentuali di certezza elevatissime su mortalità osservata, per tutte le cause e da segnalazioni settimanali o mensili, meno mortalità attesa.

Gli autori del lavoro spiegano che, mentre si parla di 5,94 milioni di decessi per Covid a livello mondiale, la stima (che si colloca al 95% di probabilità all’interno di un intervallo tra 17,1 e 19,6 milioni) è che invece il totale di morti in eccesso attribuibili al coronavirus sia 18,2 milioni di persone.

Il tasso globale di mortalità in eccesso a tutte le età, dovuto a questo maledetto virus, stima 120,3 decessi per 100.000 abitanti, rispetto al tasso di mortalità segnalato che è 39,2. Ma vediamo che cosa è risultato dalle valutazioni della mortalità in altri Paesi Ue. In Germania, la stima è di 259.000 morti con tasso di mortalità in eccesso di 120,5 per 100.000 abitanti; in Francia è 155.000 con un tasso 124,2; in Spagna 162.000 con un tasso 186,7; in Portogallo 40.400 con un tasso 202,2. In Europa occidentale, il tasso di mortalità in eccesso è di 140 per 100.000 abitanti, in Italia è 227,4.

Abbiamo un record di 259.000 morti in eccesso stimate (al 95% da 242.000 a 276.000) malgrado green pass, super carta verde e norme assurde che hanno collassato l’economia, i diritti e le libertà di milioni di cittadini. Il nostro ministro della Salute e la pletora di virologi che non si scostano dalla linea di chiusure a oltranza, liquidavano Regno Unito e Svezia come nazioni che avrebbero pagato carissimo l’abbandono del lockdown e il ritorno alla normalità .

Hanno sbagliato clamorosamente anche a gufare. L’Uk non ha affatto il peggior tasso di mortalità in eccesso, con 126,8 è al di sotto della media dell’Europa occidentale e allo stesso livello di Francia e Germania. «Johnson sta commettendo l’ennesimo errore nella gestione di una pandemia in cui ha sbagliato praticamente tutto. Ma la popolazione è compiacente e si accorge dell’errore solo quando va in ospedale», sentenziò a gennaio Walter Ricciardi.

Il consigliere scientifico del ministro Speranza ebbe a dire contro altre decisioni prese dal premier britannico: «Come si fa a togliere le mascherine nelle scuole quando non si vaccinano i bambini piccoli? C’è un serbatoio enorme», per il virus, dichiarò in una trasmissione televisiva. Beh, i morti in eccesso stimati sarebbero invece 169.000, per l’esattezza 142.000 in Inghilterra, 12.500 in Scozia, 4.010 in Irlanda del Nord e 9.180 nel Galles. Fanno 90.000 decessi in meno di quanto si sarebbe registrato in Italia, dove solo per la Lombardia L a n c et stima un eccesso di 59.500 morti anziché i 35.100 ufficiali.

Anche dal Nord Europa arriva la conferma che green pass e blocchi non sono serviti a salvare più vite umane. A parte pochissime chiusure mirate, il governo di Stoccolma ha lasciato che la vita sociale procedesse il più normalmente possibile ma non per questo ha registrato tassi elevati di mortalità in eccesso, rispetto ai vicini scandinavi, fatta eccezione della Norvegia che ha 7,2. In Danimarca è 94,1 per 100.000 abitanti; in Finlandia 80,8, in Svezia 91,2 quindi ben al di sotto della media dell’Europa occidentale.

«Le nostre stime sull’eccesso di mortalità da Covid19 suggeriscono che l’impatto sulla mortalità della pandemia è stato più devastante della situazione documentata dalle statistiche ufficiali», che forniscono «solo un quadro parziale del vero onere della mortalità», scrivono gli autori. Nella loro prossima indagine, annunciano di voler «valutare la mortalità in eccesso distinta per età e sesso», ma che gli Stati devono cooperare mettendo a disposizione dati disaggregati.

Se questi dati venissero sottomano a Speranza, non capendo come sempre nulla delle cifre e dei conteggi oggettivi, ammesso che li legga, deciderebbe seduta stante di prorogare la gogna del pass per altri 18 mesi. Speriamo nessuno gliene parli.


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